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CASTELVETRO/CREMONA

Ponte sul Po per tre giorni al buio, lampioni ko e rabbia

Ieri, dopo un intervento di riparazione, la situazione è migliorata ma non del tutto: all’imbocco cremonese lampioni regolarmente funzionanti, al centro spenti, su sponda piacentina alcuni ko e altri lampeggianti

Elisa Calamari

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20 Gennaio 2024 - 05:00

Ponte sul Po per tre giorni al buio, lampioni ko e rabbia

CREMONA - Come se non bastassero le buche, con i conseguenti copricerchi e pneumatici sparsi qua e là a margine carreggiata, sul ponte di Po da alcuni giorni c’è un ulteriore problema: l’illuminazione a singhiozzo. «Per tre sere di fila — precisa il sindaco di Castelvetro Piacentino, Silvia Granataè stato proprio totalmente al buio. Ho ricevuto numerose segnalazioni». Ieri, dopo un intervento di riparazione, la situazione è migliorata ma non del tutto: all’imbocco cremonese lampioni regolarmente funzionanti, al centro spenti, su sponda piacentina alcuni ko e altri lampeggianti, o con potenza decisamente ridotta. Insomma, meglio del blackout totale lamentato da parecchi automobilisti, ma di sicuro la riparazione non può dirsi del tutto ultimata né ottimale.


Da qui le ennesime segnalazioni ad Anas (che ha in gestione il viadotto) arrivate in primis dal Comune di Castelvetro. «Ho contattato nuovamente l’ingegnere di riferimento — continua infatti Granata — e mi risulta che i tecnici si siano subito messi al lavoro per risolvere il problema. Al contempo ho chiesto informazioni sul cantiere per la riasfaltatura previsto a breve. Anche a me hanno confermato che sarà emessa un’ordinanza fra pochi giorni, appena scelte le date del cantiere che dovrebbe essere programmato già a fine gennaio e che potrebbe durare uno o due giorni». Granata ha quindi chiesto ad Anas, per limitare il più possibile i disagi viabilistici, di privilegiare l’ipotesi di un cantiere notturno. Ancora da stabilire se sarà o meno possibile e con quali limitazioni per il traffico.


Intanto, sui social cresce la rabbia e fioccano le segnalazioni, in qualche caso corredate da foto: «Ponte ora anche immerso nelle tenebre»; «Alle 4.30 mentre andavo al lavoro buio totale e nebbia, oltre alle solite buche»; «Questo ponte va chiuso perché oltre ad essere impraticabile, adesso manca anche la visibilità: è un pericolo costante e prima o poi accadrà il peggio». Ad aggravare la situazione, il fatto che da alcuni giorni sono interessate da blackout pure alcune vie di Castelvetro. In questo caso, però, il disservizio è temporaneo e legato a cambio di gestione e ammodernamento dei lampioni: «Abbiamo già incontrato i referenti — precisa ancora il sindaco del paese piacentino — e sono in corso i lavori di riparazione, in parte il ripristino è in realtà già avvenuto».


Fra i lavori in programma e quelli in corso, l’unica certezza è che continuano i disagi per chi si muove tra la sponda cremonese e quella piacentina. Tanto che, dopo l’esposto in Procura a Piacenza da parte di Codacons Lombardia, come già riferito c’è chi ipotizza altre iniziative. Ad esempio una class action, finalizzata ad ottenere risarcimenti per i danni riportati transitando sul ponte. Questo anche a causa del fatto che i procedimenti singoli risultano particolarmente difficoltosi: a scontrarsi con le istanze dei cittadini è infatti il Codice della strada, molto chiaro in materia. Sul ponte vige il limite dei 30 chilometri orari e sono stati posizionati diversi cartelli che invitano alla prudenza proprio a causa dell’asfalto disconnesso. Il buio delle ultime sere e notti però potrebbe sparigliare le carte, perché di fatto ostacola la visibilità rendendo più ostico il riconoscimento di buche e dislivelli.

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