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Monito sui bilanci della Corte dei conti, è scontro: «Nessun faro sul Comune»

In consiglio comunale la minoranza contesta: «Le percentuali di riscossione non sono degne di un ente efficiente»

Elisa Calamari

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18 Gennaio 2024 - 20:10

Monito sui bilanci della Corte dei conti, è scontro: «Nessun faro sul Comune»

CREMONA - Per l’assessore al bilancio Maurizio Manzi la delibera della Corte dei conti sui consuntivi 2021 e 2022 «non è un faro puntato sopra il Comune, ma un avviso in cui si prende atto delle azioni già intraprese, con invito a portarle avanti». Per i consiglieri Alessandro Zagni (FdI) e Carlo Malvezzi (Forza Italia) si tratta invece di una vera e propria tirata di orecchie: «Fra l’altro arrivata per ogni rendiconto di ogni anno in cui avete amministrato», ha evidenziato il primo. Al centro del consiglio comunale di ieri pomeriggio, dopo essere già passato in commissione, c’è stato proprio il monito dell’ente di controllo, che si è concentrato in primis sulle basse percentuali di riscossione.

Su richiesta dei consiglieri di opposizione, non è stata una semplice presa d’atto: dibattito lungo e acceso. Ad aprire le danze è stato Manzi, che ha appunto parlato di «criticità non così gravi», ma anzi di una «diminuzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità». Ha anche ricordato il lungo stop dei solleciti legato alla pandemia, quindi ha concluso: «Ci viene consigliato di continuare così nella lotta all’evasione: le azioni sono già in atto, perché recuperiamo circa 5-6 milioni di euro all’anno».
Di diverso parere Zagni: «La Corte dei conti non ci scrive per gli auguri di Natale. Se non avesse avuto nulla da eccepire non avrebbe preso questo provvedimento. Sui tempi di comunicazione da parte vostra, poi, ravviso mancanza di trasparenza nei confronti del consiglio».


Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) ha fra le altre cose richiamato attenzione sulle osservazioni relative al project financing della piscina, mentre Enrico Italo Manfredini (Fare nuova) e Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) hanno difeso l’Amministrazione: «Se queste sono considerate ‘bacchettate’, che continuino pure ad arrivare - ha detto il primo -. Viene solo scritto che occorre continuare su questa strada. Piuttosto, sul tema della riscossione, va detto che il cittadino che non paga fa una danno a tutta la comunità».


Duro l’intervento di Malvezzi: «La Corte dei Conti non è un organo di consulenza, ma di verifica contabile. Ricordo che questo non è il primo atto: nel 2021 l’informativa su A2A, nel 2022 una delibera molto articolata che parlava di criticità basate su ‘riscontro documentale’. Le percentuali di riscossione non sono degne di un Comune efficiente, quindi non raccontateci che si tratta di un plauso. Quanto ai tempi: il documento è arrivato il 12 dicembre, il 18 abbiamo votato il bilancio ma non avete ritenuto opportuno comunicarcelo». Ha replicato Roberto Poli (Pd): «Nessuno ha detto che la Corte dei Conti ci ha applaudito, ma è palese che evidenzia elementi di miglioramento». Circa il project financing della piscina ha risposto infine l’assessore allo Sport Luca Zanacchi, precisando fra le altre cose che i documenti forniti all’ente sono stati quelli corretti e che i numeri attuali relativi alla piscina non sono affatto allarmanti, a partire dal +30% di fatturato.

Simona Sommi

SULLE TELECAMERE TUTTI D'ACCORDO

Se il dibattito sui rendiconti di bilancio è stato infiammato, la chiusura è stata caratterizzata invece dai ringraziamenti reciproci: l’ordine del giorno sulla videosorveglianza, presentato da Simona Sommi e Alessandro Fanti (Lega), è stato infatti approvato all’unanimità, seppure emendato dalla maggioranza. Come illustrato da Sommi, l’obiettivo è incrementare le telecamere in città attingendo ai finanziamenti stabiliti dalla decreto legge del 20 dicembre 2023. Un impegno che la giunta aveva già valutato e per questo, come spiegato da Roberto Poli (Pd) il testo originale è stato modificato inserendo che «la nostra città è impegnata a contrastare i fenomeni di microcriminalità».

Roberto Poli

Santo Canale (Pd) ha precisato: «I fondi messi a disposizione saranno solamente per nuove installazioni e non per la sostituzione delle telecamere già esistenti, che sono 93. Inoltre l’erogazione dei finanziamenti è basata sul calcolo di un punteggio che viene attribuito ad ogni Comune in relazione a determinati requisiti. Primo tra questi, l’indice di delittuosità, che a Cremona è basso. Per la nostra città ritengo che 100 telecamere siano un numero accettabile, ciò su cui dovremmo puntare è la potenzialità del loro utilizzo: garantire il costante funzionamento con caratteristiche sempre più all’avanguardia». Alessandro Zagni (Lega) ha sottolineato l’importanza di ogni deterrente, Carlo Malvezzi (Forza Italia) ha richiamato l’attenzione della giunta anche sui quartieri al buio. Fra i vari interventi da citare, infine, quello dell’assessore Barbara Manfredini. Ha ricordato lo sforzo della Polizia locale e le altre dotazioni: oltre alle telecamere, anche tre lettori targhe e sei fototrappole. «Sono già in corso contatti con la Prefettura - ha concluso - sui criteri di partecipazione al bando».

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