L'ANALISI
19 Gennaio 2024 - 05:00
CREMONA - Nuovi treni Donizetti, eliminazione di passaggi a livello, possibile ripristino della linea Cremona-Piacenza, il raddoppio della Cremona-Olmeneta per il potenziamento della Cremona-Treviglio-Milano, il restyling della stazione di Crema. Inoltre si sta già studiando un piano, nonostante i lavori dovrebbero partire tra quattro anni, per evitare al massimo i disagi «che inevitabilmente ci saranno» a causa del raddoppio della Codogno-Cremona-Mantova, insomma tutte le strade, o meglio le ferrovie, non porteranno a Roma, ma a Milano. Questi i punti salienti dell’incontro che si è tenuto ieri a Palazzo comunale tra alcuni sindaci del Cremonese, quelli più interessati alla problematica, i dirigenti di Rfi con il direttore generale della Lombardia Sergio Stassi, l’assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile Franco Lucente e i consiglieri regionali Matteo Piloni e Riccardo Vitari (assente giustificato Marcello Ventura, impegnato in commissione).
Per Cremona presenti il sindaco Gianluca Galimberti e l’assessora Simona Pasquali, per Crema il primo cittadino Fabio Bergamaschi. Un momento che può essere definito di grande collaborazione istituzionale e tra enti. Dopo l’incontro (a porte chiuse) è seguita la conferenza stampa con la quale sono stati esposti gli argomenti toccati. Ad aprire gli interventi con la stampa è stato Lucente che ha definito l’incontro con i sindaci «molto utile, dove sono state toccate problematiche che impegnano tutti». E infatti l’assessore non ha nascosto le difficoltà e le criticità sulle varie linee, soprattutto sulla Cremona-Treviglio-Milano, fondamentale per evitare al massimo i disagi quando inizieranno i lavori di raddoppio della Cremona-Mantova.
«Abbiamo iniziato interventi strutturali sulle linee e, inoltre, entro giugno del 2025 cambieremo il 50% dei treni, mandando in pensione l’altra metà, composta da treni vecchi e obsoleti che oggi garantiscono il collegamento, e sostituendola con i nuovissimi ‘Donizetti’. Insomma entro un anno e mezzo tutta la flotta sarà composta da treni nuovi. Per quanto riguarda la Treviglio dobbiamo affrontare il problema dei passaggi a livello, ben 60, tra pubblici e privati: almeno sette verranno eliminati. Sono pochi? Sì, ma almeno si comincia, anche perché occorre programmare fin da ora la mobilità in vista dei lavori di raddoppio, perché un conto è se si avrà a che fare 100 o 200 passeggeri, i bus saranno sufficienti, ma se il treno viaggia alla massima capienza, 700-800 persone, è ovvio che occorrerà fare altre scelte. I disagi ci saranno, ma i lavori vanno fatti, basti pensare che i convogli per Milano passeranno dai quattro all’ora attuali ai 10».
L’assessore ha anche parlato della possibilità di ripristinare la linea Cremona-Piacenza, e su questo argomento forse è sembrato un po’ più prudente, spiegando però «che si stanno facendo tutti i passi necessari, abbiamo già preso contatto con la Regione Emilia e se ne sta discutendo, a tal proposito occorrerà fare un calcolo di costi e benefici, legati, più o meno all’utenza». Il sindaco Galimberti, dichiarandosi soddisfatto dell’incontro, ha ricordato comunque che la «linea c’è già e che per conoscere i reali numeri dell’utenza basta calcolare quelli che si muovono con i bus sostitutivi, senza contare che ci sono anche i pendolari che utilizzano l’auto». Piloni ha ringraziato l’assessore, i sindaci e Rfi per la disponibilità, assicurando il suo impegno e Pasquali ha raccomandato all’assessore di badare oltre alla quantità dei convogli anche «alla qualità del viaggio». Invito che Lucente ha accolto e chiudendo l’incontro ha ringraziato i sindaci per averlo coinvolto.
Decisivo per il trasporto ferroviario dei prossimi anni sarà il tratto Cremona-Olmeneta, neppure 10 chilometri di rotaie che permetteranno di avere più treni disponibili per garantire a migliaia di pendolari di poter arrivare a Milano via Treviglio, quando la Codogno-Cremona sarà chiusa. Ma per fare ciò occorre raddoppiare il tratto che congiunge Cremona a Olmeneta, e ieri, durante l’incontro la sorpresa, o meglio l’accelerazione di Rfi: i lavori potrebbero partire già alla fine del 2024, di sicuro entro quest’anno saranno terminati i progetti esecutivi. Un annuncio che ha sorpreso un po’ tutti, anche il sindaco del piccolo paese, Renzo Felisari, che chiede alcune garanzie.
A Olmeneta la linea ferroviaria si biforca, una prosegue per Brescia, l’altra per Treviglio, ed è quest’ultima che interessa di più. Attualmente il tratto Cremona- Olmeneta è a binario unico, per cui i treni provenienti dalle diverse direzioni si incrociano, rallentando il traffico e dunque le possibilità di aumentare i convogli. Il suo raddoppio permetterebbe di incrementare le corse per Milano via Treviglio. Certo il percorso si allunga, e non di poco, ma secondo Rfi e Regione è una via d’uscita per ridurre i disagi che il raddoppio Codogno-Cremona porterà (in effetti è impensabile pensare che si possa far trasbordare un treno con 800 passeggeri su bus sostitutivi).
Un discorso che il sindaco Felisari ha perfettamente recepito, ma chiede garanzie, soprattutto sulla viabilità. «Il nostro territorio è in pratica sbarrato dai passaggi a livello, la maggior parte di esso è oltre la linea ferroviaria, già con i passaggio dei treni attuali i disagi non sono pochi, anzi, figuriamoci cosa succederà se i treni dovessero aumentare. Inoltre occorre considerare che molte di queste sbarre sono di privati, agricoltori che hanno il diritto di poter andare nei propri campi a lavorare, e magari passano dalle sbarre più volte al giorno: cosa succederà con il raddoppio? Capisco perfettamente il progetto e le necessità di migliaia di lavoratori e studenti che devono raggiungere Milano, ma almeno Rfi ci dia garanzie che lavorerà sull’eliminazione dei passaggi a livello, altrimenti qui non si vive più, spostarsi da una parte all’altra del paese diventerà un’odissea. Senza contare che le nostre sbarre sono, tra l’altro, ad altissima sicurezza, vale a dire che se solo un cane ci passa sotto scatta l’allarme, con tutti i disagi che ne derivano. Avere garanzie sui passaggi a livello mi sembra il minimo che si possa chiedere».
Quello dei passaggi a livello è uno dei problemi più grossi da risolvere sulla linea di Treviglio, lo stesso assessore Lucente lo ha ammesso di fronte ai numeri: esistono 60 sbarre da Cremona a Treviglio.
«Una situazione, in effetti da affrontare, altrimenti si blocca questa parte di Lombardia», afferma Felisari che conclude con una speranza che è anche una consolazione per la fine (forse) di un problema annoso: «Magari con i lavori sistemeranno anche la vecchia stazione ferroviaria ormai cadente».
Anche per Crema qualcosa si sta muovendo, e il sindaco Fabio Bergamaschi lo ha ricordato durante l’incontro. Il primo cittadino infatti si è detto soddisfatto per il restyling della stazione cremasca e per i lavori in corso con i quali si eliminerà il passaggio a livello di Santa Maria. Anche se ha ricordato la richiesta più importante fatta alla Regione Lombardia: un treno diretto che colleghi Crema con Milano e che per il momento è in uno stato di «valutazione».
Ringraziando l’assessore Franco Lucente ha spiegato che «I miglioramenti ci sono, ed è molto positivo. La risistemazione dello scalo ferroviario, ad esempio, era un intervento atteso da tempo, così come l’eliminazione del famigerato passaggio a livello di Santa Maria. Ricordo all’assessore, però, che abbiamo anche richiesto un treno diretto Crema-Milano, lo invitiamo a lavorare a questo progetto per migliorare la velocità di accesso alla metropoli milanese, oggetto di spostamenti quotidiani di tanti cremaschi. È la sfida dei prossimi anni, per cui ho raccolto disponibilità ad un lavoro non semplice, né immediato, ma necessario, insieme al prolungamento della metropolitana a Paullo e al raddoppio della Paullese».
Alla fine dell’intervento del sindaco l’assessore Lucente, ha dato la disponibilità alla riflessione. Ma ha ribadito che quello dei trasporti «è un percorso impegnativo che deve vedere la collaborazione tra tutti gli enti coinvolti e il territorio, proprio per migliorare sensibilmente la regolarità e la sicurezza della linea. In tal senso, l’impegno di Regione Lombardia è totale». Il consigliere regionale, il cremasco Matteo Piloni ha preso atto e, in modo scherzoso, visto il clima dell’incontro, ha detto che ci sarebbe stato anche lui a controllare. Per quanto riguarda la tratta ferroviaria di Treviglio, quella che interessa anche il Cremasco, lunga 65 chilometri, che ogni giorno vede transitare 25 convogli e che conta ben 50 passaggi a livello tra pubblici e privati, il nodo sono proprio le sbarre, tra le cause principali delle difficoltà alla circolazione dei treni: il 56% dei ritardi deriva proprio da tali problematiche.
Di qui la previsione di eliminarne sette tra pubblici e privati e in particolare nel tratto Crema-Caravaggio. Inoltre al momento, sempre sulla tratta Cremona-Treviglio, circolano 17 Donizetti e otto vecchi locomotori. Nel corso dell’anno il 90% di quest’ultimi verrà sostituto. L’ultimo dato indica un lieve peggioramento del servizio rispetto al 2022 e gli interventi in programma mirano a invertire la rotta. Intanto continuano i lavori per l’eliminazione delle sbarre di Santa Maria, ed è stato confermato che dovrebbero finire entro entro settembre 2024, il tunnel dunque dovrebbe essere pronto per l’autunno prossimo, considerando i collaudi e il completamento della viabilità, e finirà dunque un incubo che da 60 anni blocca il traffico cittadino. Per ovviare al problema della pista ciclabile dovuto alla soppressione delle sbarre, verrà costruito nei prossimi anni anche un sottopasso per velocipedi e pedoni. Il costo di quest’opera, previsto a bilancio dall’amministrazione comunale, si attesta sui 2,5 milioni di euro, di cui 500mila sono stati garantiti grazie a un contributo regionale.
La realizzazione del sottopasso veicolare ferroviario e di quello ciclo pedonale del viale di Santa Maria rientrano nell’ampio progetto di riqualificazione della zona della stazione, delineato dal masterplan Crema 2020 e in gran parte ormai completato. Un puzzle che si è composto negli anni: dal rifacimento dell’ex scalo merci, diventato l’hub per i pullman di linea, ai lavori di riqualificazione del piazzale Martiri della libertà, compreso il deposito, oggi gratuito e videosorvegliato, per le biciclette, fino alla sistemazione dei binari, comprese le nuove pensiline e la realizzazione del sottopasso pedonale che ha eliminato gli attraversamenti. Inoltre, la completa ristrutturazione dello stabile della stazione con annessi nuovi servizi igienici.
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