L'ANALISI
17 Gennaio 2024 - 05:15
CASALMAGGIORE - Riuscirà il Comune di Casalmaggiore a recuperare 291mila euro di Imu non versata dalla Baymax, società del settore laterizi in liquidazione (ex Sereni Coperture)? Al momento è impossibile dirlo, visto che è dal 2020 che è in atto un contenzioso legale ora sfociato in un ricorso in Cassazione da parte della società. «Non è che la Baymax non abbia pagato l’Imu – spiega il sindaco Filippo Bongiovanni –, ma secondo il Comune non ha pagato quanto doveva. La contestazione che viene mossa dalla società è sulla rendita, ritenuta dalla società troppo alta. Ma il Comune ha già vinto in primo e in secondo grado davanti alla commissione tributaria provinciale e regionale. Ora vedremo che cosa deciderà la Cassazione».
Il sindaco ricorda che è stata tentata anche una mediazione «ma ci è stato detto di no. Da parte nostra c’è anche la disponibilità verso una possibile rateizzazione».
Il Comune di Casalmaggiore ha deciso di costituirsi in giudizio per il recupero del suo credito come atto dovuto, perché se non resistesse potrebbe incorrere in conseguenze da parte della Corte dei Conti.
La vicenda è stata avviata quando la Baymax – a dicembre del 2019 — ha presentato un ricorso e un’istanza di reclamo contro cinque avvisi di accertamento del Comune: uno del 2014, uno del 2015, uno del 2016, uno del 2017 e uno del 2018. Il credito Imu ammonta complessivamente a 291.180 euro, comprensivo di sanzioni e interessi. Il funzionario Imu a suo tempo aveva effettuato una proposta di mediazione, che però come ha ricordato il sindaco non è andata a buon fine a causa delle difficoltà dichiarate dalla srl in liquidazione di versare quanto dovuto entro il termine di 20 giorni dalla data di sottoscrizione dell’accordo. La società ha quindi depositato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Cremona e da lì si è innestata la controversia.
La speranza che nutre il Comune sta nella capacità finanziaria che la società potrà mettere in campo in relazione al progetto in corso sull’area in questione, che si trova in parte (per circa il 40 per cento) sul territorio di Casalmaggiore e in parte su quello di Martignana di Po. In quel comparto dismesso da anni, esteso per circa 130mila metri quadrati, è previsto un investimento da 6 milioni di euro, da parte di una società di Milano, per trasformare la zona in un grande parco fotovoltaico.
«La Baymax – ricorda Bongiovanni — cederà l’area con diritto di superficie alla società milanese che installerà i pannelli fotovoltaici». Ne avrà pertanto un introito e il Comune di Casalmaggiore spera di poter recuperare il suo credito. Ma la parola fine al ‘valzer’ di carte bollate potrà essere pronunciata solo dalla Cassazione.
Per quanto riguarda il progetto in vista, nell’area in questione è prevista la posa di 18.518 moduli di silicio, pannelli solari che potranno produrre qualcosa come 10 megawatt da immettere in rete. Il progetto prevede la demolizione degli edifici esistenti con la eliminazione delle coperture in amianto eventualmente presenti. Il grande impianto sarà ‘schermato’ da alberi, in modo da non causare un impatto visivo sulle parti circostanti. Un intervento di notevole rilievo destinato a trasformare un’area abbandonata in una superficie che produce energia rinnovabile, senza consumo di suolo. Il Comune di Casalmaggiore spera, indirettamente, di averne un beneficio per il suo contenzioso.
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