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Aule tutte ghiacciate: allo Stradivari cappotti e rabbia

Studenti e professori alle prese col freddo. Il problema si trascina da prima di Natale. Mercoledì mattina la protesta

16 Gennaio 2024 - 19:11

Aule tutte ghiacciate: allo Stradivari cappotti e rabbia

CREMONA - Fuori dall’edificio scolastico con le coperte: questa la forma di protesta in programma domani davanti dall’istituto Stradivari. Studenti e studentesse del corso di moda denunciano così le basse temperature nelle classi e i continui sbalzi di corrente che impediscono di svolgere regolarmente le attività scolastiche. 

«Ormai è un mese e mezzo che va avanti questa situazione – commenta Bianca Scrimint, studentessa della 4ª A tra i promotori della protesa – in alcune aule più che in altre: per esempio quella dove ci trovavamo questa mattina è tra le più fredde, la temperatura era di poco superiore allo 0». E allora studenti e studentesse, supportati in quest’iniziativa da alcuni professori che, proprio come loro, soffrono il freddo ai limiti dell’intollerabile, non ci sono stati.

Già nella giornata di oggi hanno incrociato le braccia uscendo dall’aula e invitando le altre classi a fare lo stesso. «Alla fine hanno partecipato tutti gli studenti, abbiamo interrotto le attività scolastiche e abbiamo deciso di organizzare una protesta simile fuori dalle porte della scuola».

E intanto circolano fotografie che ritraggono gli studenti (e i professori) in classe con i giubbotti, qualcuno addirittura si è portato una coperta da casa. E la prospettiva di passare 5-6 ore seduti al freddo non é certo piacevole: senza quasi alcuna attività fisica il corpo di raffredda velocemente e le mani si intirizziscono (rendendo difficile anche solo scrivere con una penna).

Una simile manifestazione era andata in scena solo pochi giorni fa davanti al Pacioli di Crema. Quello del freddo è un problema che si ripresenta regolarmente ogni inverno in varie scuole, anche se allo Stradivari è il primo anno che si registrano simili disagi, e che va di pari passo con la necessità di interventi strutturali per molti istituti, collocati in edifici storici o dove comunque gli interventi di manutenzione che sarebbero necessari risultano di difficile realizzazione.

Nei giorni scorsi tra i banchi dell’istituto Stradivari si sono registrate temperature di poco superiore ai 10 gradi, ben al di sotto della soglia indicata dalla legge. Su questo tema infatti di esprime il D.Lgs. 81/08 che recita: «per i mesi invernali la temperatura deve variare tra 18 e 22 °C».

Ma quello del freddo non è l’unico problema: «I disagi riguardano anche l’impianto elettrico, che salta e rende difficile svolgere le attività scolastiche normalmente — prosegue Scrimint — Per il corso di moda facciamo molti laboratori, utilizziamo macchinari ed elettrodomestici come i ferri da stiro e quando la corrente salta, oltre a interrompere il lavoro, rischiamo anche che si rompa qualcosa o, peggio, di farci del male».

Nella situazione di attese e rimpalli burocratici che si crea quando ci sono dei lavori di manutenzione da fare gli studenti chiariscono l’intento della loro iniziativa: «La nostra non è una protesta contro la scuola, sappiamo che le responsabilità dei lavori stanno altrove, però abbiamo sopportato finché abbiamo potuto questa situazione. E nel frattempo ci siamo presi il freddo. Ora è tempo di far sentire la nostra voce ancora più chiaramente perché chi deve risolvere il problema lo faccia in fretta».

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Commenti all'articolo

  • presario

    17 Gennaio 2024 - 08:43

    Purtroppo la manutenzione è il tallone di Achille della pubblica amministrazione. Con i fondi PON e Pnrr avranno cambiato più volte PC e lim ma ora sono al freddo

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