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Ex compagno calunniato, la figlia: «Le fotografie dei lividi, per me, sono false»

Il padre ha conosciuto la ex su Badoo, dopo sei mesi ha troncato la relazione e lei lo ha denunciato di averla violentata e picchiata. «Era gelosa, gli controllava il telefono e quando lui l'ha lasciata ha iniziato una guerra»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

15 Gennaio 2024 - 19:55

Ex compagno calunniato, la figlia: «Le fotografie dei lividi per me sono false»

Il tribunale di Cremona

CREMONA - «Quando mio padre l’ha lasciata, lei ha iniziato una guerra». Lo ha detto oggi al giudice la figlia di Mario, 60 anni, dipendente in una azienda di prosciutti, secondo la Procura calunniato dall’ex compagna Maria, originaria del Sud, casa in Piemonte. Anno 2020. I due si erano conosciuti sulla chat di incontri Badoo, si erano piaciuti e si erano messi insieme. Maria aveva traslocato da Mario (i nomi sono di fantasia, ndr). Sono rimasti insieme sei mesi, poi lui l’ha lasciata e lei si sarebbe vendicata. Come? Accusandolo di averla costretta a rapporti sessuali e di averle messo le mani addosso. La prova delle aggressioni? La donna aveva girato su WhatsApp due fotografie di lei con i segni delle botte.

Mario, parte civile con l’avvocato Giovanni Bertoletti, chiede i danni alla ex. «Ho visto le foto. Le ha mandate sul telefono del mio fidanzato dell’epoca - ha spiegato la figlia di Mario -. Le ha mandate e subito cancellate, ma lui è riuscito a fare degli screnshoot e me le ha fatte vedere. In una foto, nella zona dell’orecchio c’era qualcosa di colore rosso, ma io non l’ho interpretata per una lesione. Nell’altra, si vedeva un segno in fondo alla gamba. Sembrava una botta, ma a me quelle foto, quelle lesioni sembravano fasulle».

La figlia ha aggiunto: «Lei con me non ha mai parlato, non l’ho mai sentita lamentarsi e non ho mai visto mio padre in un momento di rabbia. Mio padre le ha sempre lasciato libertà in ogni cosa. Successivamente, dopo la fine della relazione, mi aveva detto che mio padre aveva con lei dei comportamenti inopportuni e che la picchiava. Lo ribadisco: quelle foto per me sono fasulle». Un passo indietro. Nei sei mesi di relazione, tutto era filato via liscio, poi erano cominciate le liti e liti e incomprensioni. Mario aveva capito che quella donna conosciuta su Badoo non era la sua compagna di vita. A maggio del 2020 aveva deciso di lasciarla, ma lei non lo aveva accettato, cercando nel padre e nella figlia di Mario alleati. «Quando mio padre l’ha lasciata, lei ha fatto miliardi di chiamate ad amici comuni, sostenendo che lui la picchiava e la costringeva ad avere rapporti sessuali forzati, dicendo, anche, che la obbligava a mangiare nella ciotola come fosse un cane».

L'avvocato Giovanni Bertoletti


Nei confronti del 60enne era stata avviata una indagine (poi archiviata) per maltrattamenti e violenza sessuale, scaturita dalla querela di Maria. A sua volta, Mario l’aveva denunciata l’ex per diffamazione e anche per danneggiamento. Rincasando da un ricovero ospedaliero, Mario si era trovato dei danni in casa. Quali, li ha elencati la figlia durante la sua testimonianza: «I bastoni delle tende erano piegate, i fili del wifi tagliati, la lavastoviglie manomessa, il tagliaerba fuori uso, il telo della piscina tagliato, lo zucchero nel motore dell’auto e il manicotto della pompa dell’acqua tagliato. E poi, asciugamani, tovaglie e lenzuola, in casa non c’era più nulla».

Sui danneggiamenti, mancando la prova che sia stata una vendetta di Maria, il caso è stato archiviato. «Lei — ha sottolineato la figlia di Mario — ha una personalità molto forte ed era estremamente innamorata di mio padre. Voleva sposarlo. Era molto estroversa, una donna anche generosa, che ha senz’altro contribuito ad abbellire la casa dove vivevano. Ma era molto gelosa: gli controllava il telefono, voleva sempre sapere con chi usciva. Quando lui l’ha lasciata, lei ha cominciato a tartassarlo di telefonate, e mio padre era sempre agitato, stressato. Stava vivendo un momento particolare dal punto di vista emotivo e lei non faceva altro che mettere legna sul fuoco».


Dopo la figlia, l’ex fidanzato della ragazza ha confermato di aver ricevuto le fotografie e i danneggiamenti. Dopo aver troncato la relazione con la compagna, Mario aveva ripreso a risentirsi con un’amica, diventata un bersaglio dell’imputata. «Siamo amici da 5,6 anni», ha detto la teste, che ha fatto mettere a verbale di aver ricevuto da Maria degli audio su WhatsApp e su Messenger. Quei file sono stati sentiti nel corso dell’udienza. «Da lì è stato l’inferno della mia vita», ha riferito al giudice. Si tornerà in aula il prossimo 3 giugno quando saranno sentiti i testimoni citati dal difensore dell’imputata, l’avvocato Manuel Ruffier. Il successivo 8 luglio sarà emessa la sentenza. 

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