L'ANALISI
CREMONA: LA PROTESTA
16 Gennaio 2024 - 05:20
Un’immagine allegata al documento del Comitato di quartiere 5 dalla quale si nota la vicinanza tra il cantiere di Rfi (rosso) e le abitazioni (in verde)
CREMONA - Il cantiere ferroviario infinito di via Vecchia Dogana ora fa ancora più paura ai residenti: in vista dei lavori per il raddoppio ferroviario temono un incremento spropositato dei disagi, anche alla luce del fatto che la distanza fra abitazioni e ‘base Rfi’ è fra dieci e venti metri. In una lunga nota depositata nell’ambito del dibattito pubblico sulla Codogno-Piadena, il presidente del Comitato di quartiere 5, Fabio Lodigiani, si è fatto portavoce di tali lamentale e preoccupazioni. A firmare insieme a lui, Danny Martinelli in rappresentanza dei residenti della via.
«Da tempo i residenti del quartiere ci hanno indirizzato numerose segnalazioni di disagio e disturbo provocati dai lavori effettuati presso il cantiere ferroviario adiacente a via Vecchia Dogana, in termini di inquinamento acustico e ambientale che compromettono la salute e il riposo dei residenti stessi. I disagi non riguardano il transito ferroviario - viene precisato -, bensì le lavorazioni svolte nell’area per la manutenzione e implementazione della rete ferroviaria. Dal 2016 sono stati istituiti dei tavoli di confronto ai quali partecipano i rappresentanti dei residenti, l’amministrazione comunale di Cremona e Rfi. Da questi è sempre emersa l’incompatibilità del cantiere ferroviario in oggetto con le abitazioni residenziali vicine, a causa dello svolgimento di lavorazioni molto rumorose e del lavoro in orario notturno. Tali disagi e criticità sono stati riconosciuti da Rfi e dall’Amministrazione comunale, che hanno nel tempo proposto alcune soluzioni di mitigazione che si sono purtroppo rivelate sempre insufficienti».
A completare il quadro, le rilevazioni di Arpa Lombardia svolte durante l’esecuzione dei lavori, che stando a quanto riferisce il Comitato di quartiere «hanno evidenziato e certificato il superamento dei limiti sonori imposti dalla legge vigente». Da qui la richiesta: individuare un’area alternativa, per tutelare la salute dei residenti «che subiscono tali situazioni di irregolarità da troppo tempo e non possono essere caricati di ulteriori disagi».
A margine del documento, Lodigiani spiega che da una quindicina di giorni l’area di cantiere pare invece essere più ‘trafficata’: «La nostre forte preoccupazione riguarda proprio il raddoppio ferroviario, perché diamo per scontato che in quegli anni nell’area di via Vecchia Dogana la situazione peggiorerà ulteriormente». I residenti nella loro osservazione sottolineano che le alternative all’area in oggetto ci sarebbero: «Si contano circa 51 cantieri per il lotto uno e 48 cantieri per il lotto due, tra i quali è possibile individuare un sito lontano da abitazioni o distribuire le lavorazioni per non impattare le stesse».
Infine la precisazione proprio sul raddoppio: «Il Comitato di quartiere 5 vuole esprimere un giudizio positivo sull’opera in oggetto e riconosce l’importanza della stessa per lo sviluppo del territorio. Tuttavia, vista la complessità dell’esecuzione e la durata dei lavori, è assolutamente necessario valutare tutte le azioni possibili per minimizzare i disagi e gli impatti del progetto sulla popolazione». Rfi replicherà a tutte le osservazioni arrivate, nell’ambito degli incontri pubblici previsti dalla procedura di dibattito pubblico: il prossimo oggi alle 17 nella sala civica di Piazza delle arti di Acquanegra.
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