L'ANALISI
16 Gennaio 2024 - 05:05
CREMA - Un aumento del 25% dei casi di persone con dipendenza dal gioco d’azzardo. E un lieve incremento, di poco superiore al 2%, di coloro che sono seguiti per problemi di tossicodipendenza. Mentre vanno peggio le cose per quanto riguarda l’abuso di alcolici. Coloro che si rivolgono al servizio sono aumentati di quasi il 7%. In numeri assoluti, i ludopatici in cura al Servizio delle dipendenze di via Medaglie d’oro sono passati dai 32 del 2022, ai 40 del 2023: 34 gli uomini. A parziale consolazione, il problema non sembra riguardare i giovani. Al momento non ci sono infatti pazienti sotto i trent’anni.
Per quanto riguarda i soggetti in cura, per uso di droghe, sono schizzati da 472 a 483, mentre per la dipendenza dagli alcolici la crescita è stata da 142 a 152 pazienti. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel bilancio dell’anno da poco concluso, resi noti ieri da Antonio Prete, che dirige la struttura deputata alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle dipendenze dell’Azienda socio sanitaria territoriale.
«Il loro trattamento — sottolinea il medico — richiede una presa in carico individualizzata e multidisciplinare, non focalizzata sulla singola persona che ne soffre, ma, dove possibile, anche coinvolgendo familiari e caregiver. Per questo, promuoviamo uno sguardo a tutto tondo dei bisogni, in modo da garantire una presa in carico globale della persona, anche potendo contare sulla collaborazione di altri servizi interni all’Asst quali, ad esempio, l’unità operativa di riabilitazione delle dipendenze dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda, i consultori, le comunità terapeutiche e le associazioni del territorio».
A Rivolta vengono ricoverati, per un periodo, i casi più gravi. E c’è poi un percorso di riabilitazione in strutture protetti (appartamenti) con il sostegno di educatori. Al Serd trovano risposta le principali dipendenze. «Siamo un servizio dalla forte vocazione territoriale, che intende garantire prossimità anche per il trattamento di patologie complesse — prosegue lo specialista —: viene garantita assistenza sanitaria, ma anche sostegno psicologico, sociale ed educativo».
In merito alla tossicodipendenza, Prete sottolinea come ancora la stragrande maggioranza chieda aiuto quando ormai il problema è in fase avanzata. «Sono le persone meno giovani. L’accesso spontaneo ai servizi è sempre tardivo. La tendenza si inverte se vengono attivati programmi istituzionali prefettizi o legali, in questo caso la presa in carico riesce a essere precoce. Possiamo quindi dire che il problema della tossicodipendenza, nel distretto, è trasversale a tutte le età». Da segnalare infine un’accresciuta consapevolezza dei cremaschi per quanto riguarda i danni prodotti dalle sigarette. Sono state 29 le persone che si sono rivolte al Serd per contrastare il vizio del fumo, tramite gruppi di mutuo aiuto o nei casi più gravi, con la presa in carico individuale. Qui c’è stato un vero e proprio boom. Nel 2022 le richieste erano state meno di cinque.
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