L'ANALISI
14 Gennaio 2024 - 05:15
CREMONA - Dal 18 al 31 dicembre, meno di una decina di giorni considerando le festività che hanno comportato la chiusura dei patronati, sono stati 684 i cremonesi che hanno richiesto l’assegno di inclusione (l’acronimo è Adi) e cioè la nuova misura di sostegno economico prevista dal decreto legge 48, che offre alle persone fragili o in condizione di grave disagio un aiuto ma soprattutto un percorso verso - appunto - l’inclusione sociale e lavorativa. Insomma, un centinaio di domande al giorno e la maggior parte arrivate da ‘orfani’ del Reddito di cittadinanza: sono 530 coloro che sono passati dal precedente al nuovo sussidio. In 77, invece, erano già beneficiari di Supporto per la formazione e il lavoro.
Risultano infine 131 coloro che hanno presentato la domanda ‘ex novo’, ovvero senza avere precedentemente usufruito di tali aiuti. Dalla direzione regionale dell’Inps fanno anche sapere che sono 409 coloro che hanno già sottoscritto il cosiddetto Pad (Patto di attivazione digitale) e questo significa che potranno ricevere il beneficio in questione già a partire dal 26 di questo mese.
Boom di richieste anche a livello nazionale, dove nello stesso periodo ne sono state raccolte ben 417.782 di cui 159.556 presentate direttamente dai cittadini e 258.226 raccolte dai patronati.
La domanda dell’Adi si può infatti presentare nella sezione dedicata del sito web dell’Inps (www.inps.it) utilizzando Spid, Cns e Carta d’identità elettronica, oppure rivolgendosi appunto ad un patronato. Ed è proprio quest’ultima la via prescelta da molti cremonesi. Basti pensare che dal 18 dicembre ai primi giorni di gennaio le Acli di Cremona hanno inviato 170 richieste all’Inps, di cui ben 118 relative a famiglie residenti nel capoluogo.
Numeri alti, dunque, ma che non sono neppure lontanamente paragonabili a quelli del reddito di cittadinanza: a fine 2023 era stato calcolato che le famiglie cremonesi che hanno dovuto rinunciare all’ex sussidio sono state 1.778. E il calo delle domande nei primi sei mesi del 2023 era già stato dell’82% rispetto all’anno precedente. Dall’Inps viene precisato che, direttamente dal portale Inps, oppure con il supporto degli intermediari, il richiedente, dopo aver presentato la domanda, deve accedere al Sistema di inclusione sociale e lavorativa (Siisl) e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale del nucleo familiare (Pad).
La natura di misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale e lavorativa rivolta ai nuclei familiari con persone fragili, infatti, comporta la necessità di iscriversi alla piattaforma e di sottoscrivere proprio il Pad del nucleo familiare. In presenza di esito positivo dell’istruttoria della domanda, il beneficio economico dell’Adi decorre dal mese successivo alla sottoscrizione del Pad stesso da parte del richiedente. In fase di prima applicazione, per le sole domande complete della sottoscrizione del Pad e presentate entro gennaio 2024, la decorrenza del beneficio sarà riconosciuta dallo stesso mese di gennaio, ferma restando la necessità dell’esito positivo del controllo dei requisiti.
Che sono: presenza nel nucleo famigliare di almeno un componente disabile, minorenne, con almeno sessant’anni di età, in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. C’è poi il limite Isee: 9.360 euro. A differenza di quanto avveniva con il Reddito di cittadinanza, quindi, i controlli vengono effettuati appena viene presentata la domanda. Verifiche istruttorie che vanno a garanzia della bontà del provvedimento. Quanto all’indennità, ha un importo massimo annuo di seimila euro (vale a dire 500 euro al mese) incrementabile, in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative, fino ad altri 3.360 euro all’anno, per una durata di 18 mesi, rinnovabile per 12 mesi dopo uno di sospensione. Da precisare infine che il beneficio economico viene erogato mensilmente sulla carta di pagamento elettronica: Carta di inclusione o Carta Adi.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris