L'ANALISI
14 Gennaio 2024 - 05:10
CASALMAGGIORE - Il Comitato Amici di Santa Maria dell’Argine ha deciso di rilanciare la propria azione, finalizzata a mettere in luce nella sua completezza la storia dell’edificio di stile romanico–gotico lombardo posto alla base dell’argine maestro. L’obbiettivo a più breve termine è quello di ottenere l’autorizzazione a effettuare degli scavi nell’area e togliersi il dubbio, da anni esistente, che in realtà vi fosse una chiesa precedente a quella attuale, a tre navate, e non solo a una. Il gruppo informale, che ruota intorno alla figura dell’ex parroco don Franco Vecchini, da tanti anni è attivo nella valorizzazione della antica costruzione e nel tardo pomeriggio di venerdì si è riunito per iniziare a comporre una tabella di marcia. All’incontro, oltre a don Franco, erano presenti Luciano Toscani, nel ruolo di segretario, Tino Rosa, Carlo Stassano, Giuseppe Lini ed Ernesto Vezzosi.
«L’idea – ha riassunto i termini dell’incontro Toscani – è quella di proseguire nelle azioni di studio e recupero di Santa Maria per capire, partendo da un’indagine nella zona a nord della chiesa, quanti anni ha effettivamente l’edificio. Naturalmente occorrerà coinvolgere il Comune, l’Ufficio beni culturali della Diocesi, la parrocchia di Vicobellignano e la Soprintendenza e servirà anche redigere un progetto per poter chiedere un contributo alla Regione Lombardia». Da ricordare che nel 1997 la Regione – grazie a un trasferimento di risorse proveniente dal Provveditorato alle Opere Pubbliche pari a 600 milioni - già stanziò 250 milioni delle vecchie lire per finanziare il progetto di recupero presentato dalla parrocchia.
Alcuni anni fa venne anche redatta una relazione dal professor Giorgio Milanesi (ricercatore ed esperto di storia dell’arte medievale) e i contatti con la Soprintendenza furono presi. Poi tutta la questione è rimasta in sospeso. Nel 2014 Andrea Breda, funzionario della Sovrintendenza lombarda ai Beni archeologici disse che a suo parere «sussistono le condizioni per procedere a un’importante operazione di studio e di scavo nell’area della chiesa di Santa Maria dell’Argine».
«Non è escluso — disse l’archeologo al termine di un sopralluogo effettuato con don Vecchini — che si possano trovare tracce risalenti addirittura al V-VI secolo e quindi pre-romaniche. Interessante sarà capire il perché la chiesa sia stata edificata in questo luogo e verificare lo stato dell’ambiente dell’epoca, il corso del fiume, la presenza dell’uomo e delle sue attività. Insomma, questa chiesa, molto bella anche dal punto di vista architettonico e artistico, potrebbe dirci parecchie cose e contribuire a irrobustire la conoscenza della civiltà di questa zona». Dal canto suo, l’assessore comunale alla Cultura Marco Micolo, interpellato sulla questione, dice: «Al momento, in mancanza di un progetto, è impossibile fare qualcosa, non posso nemmeno pronunciarmi. Peraltro siamo anche in scadenza di mandato amministrativo. Qualora un progetto venisse presentato, si vedrà il da farsi».
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