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Aggressioni sui bus, Arriva: «Guardie, controlli e mezzi più grandi»

Controffensiva della società di trasporto pubblico locale per la sicurezza sui mezzi. La linea ‘L’ monitorata dalle 14 alle 19

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

12 Gennaio 2024 - 05:20

Aggressioni sui bus, Arriva: «Guardie, controlli e mezzi più grandi»

Roberto Salerno di Arriva

CREMONA - Non solo guardie giurate a bordo, ma anche mezzi più capienti e un maggiore controllo a terra, per evitare qualsiasi occasione di affollamento e rischio sicurezza. Questa la controffensiva della società di trasporto pubblico locale Arriva, che dopo le aggressioni dei giorni e delle settimane scorse in primis ai danni dei conducenti, ha intensificato le misure di verifica e prevenzione soprattutto sulla complessa linea ‘L’.


Come anticipato su queste colonne dal sindacato degli autisti Faisa Cisal, il primo passo è stato proprio la presenza di vigilantes armati sui pullman. A confermare la novità, illustrando le altre misure, è ora Roberto Salerno, direttore operativo della società: «Arriva Italia ha previsto un servizio di vigilanza composto da due guardie giurate e due accertatori di Holacheck (azienda modenese specializzata proprio nel controllo dei titoli di viaggio, ndr) nel tratto di linea L compreso tra il quartiere Cambonino e l’autostazione. Le quattro figure vengono coordinate da terra dal controllore. Sulla stessa linea è attivo anche un servizio di videosorveglianza come ulteriore misura di sicurezza. L’azienda ha infine provveduto a garantire l’utilizzo di vetture più capienti proprio per la linea L, in modo da scongiurare il più possibile motivi di tensione a bordo dovuti al sovraffollamento».


Salerno spiega che questo presidio è scattato dal 28 dicembre scorso e al momento prosegue dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19. Non ancora definito se ci sarà o meno un termine, di certo si andrà avanti fino a che ci sarà l’esigenza. E la recente aggressione subita da una delle guardie giurate conferma che il problema è al momento lontano dall’essere risolto. «Arriva Italia da sempre è impegnata nel dare il proprio contributo per garantire l’ordine e la sicurezza, non solo sui propri mezzi, ma anche nei territori in cui opera - conclude Salerno -. L’azienda è consapevole dell’importanza della cooperazione con le istituzioni nel garantire l’ordine pubblico e si è spesso messa a disposizione per un dialogo proficuo con queste ultime sui temi della sicurezza. Riteniamo altrettanto opportuno che vi sia sempre maggiore coesione tra sforzo dei privati e impegno pubblico». Insomma, quasi un appello al Comune, affinché faccia la propria parte.


Dal sindacato già nei mesi scorsi era stata avanzata una proposta relativa a maggiori controlli prima della salita sui mezzi, come una sorta di sistema di identificazione, ma per la società si tratta di una strada poco percorribile: «Le misure di identificazione in salita potrebbero andare in contrasto con questioni legate alla privacy - viene infatti spiegato dal dirigente di Arriva -. Tuttavia, il controllo dei documenti di viaggio, senza i quali non si può salire a bordo, è di per sé una forma di supervisione. Ecco perché l’azienda ha provveduto a implementare a spese proprie il servizio di vigilanza, volendo assicurare un servizio sicuro per i propri clienti».

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