L'ANALISI
11 Gennaio 2024 - 05:30
CREMONA - I prezzi delle bollette del gas stanno scendendo, rispetto alle tariffe alle stelle del biennio 2021-2022. Se ne sono accorti anche molti utenti cremonesi: in particolare a dicembre c’è stato un calo medio nazionale del 6,7%, come confermato dall’Arera, l’Autorità nazionale di regolazione per energia reti e ambiente. Attenzione, però, perché questi risparmi, potrebbero volatilizzarsi già nei primi mesi di quest’anno. Con l’avvento del mercato libero del gas, infatti, l’Iva passerà dal 5% dell’anno scorso al 22%, tornando dunque ai livelli pre emergenza energetica 2021-2022.
Secondo Assoutenti, «la riduzione delle tariffe del gas registrata lo scorso mese sarà del tutto vanificata dall’aumento della tassazione sulle bollette».
Il presidente onorario Furio Truzzi aggiunge: «Dal mese di gennaio i consumatori andranno incontro ad un mini-stangata sul gas. Termina infatti lo sconto sull’Iva in bolletta, con l’imposta che passa dal 5% fino al 22%: questo equivale, considerate le tariffe del gas di dicembre, ad una spesa aggiuntiva da circa 250 euro annui in più per ogni nucleo familiare, e solo a titolo di imposte. Senza contare che la fine del mercato tutelato, comporta una serie di incognite legate a questo passaggio. I più penalizzati saranno gli utenti vulnerabili del gas che risiedono in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati, i quali dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero pur avendo i requisiti previsti dalla legge per rimanere nel regime a maggior tutela».
C’è però un’altra stima, effettuata dal portale online Segugio.it, che autorizza gli utenti a stare un po’ più tranquilli. «Il ripristino dell’Iva ordinaria impatta le famiglie con consumi medio alti con un aumento della spesa del +13% e annulla l’effetto positivo del calo del prezzo all’ingrosso del gas tra dicembre 2023 e gennaio. Nonostante l’Iva, la spesa annua stimata per il gas è in calo del -37% rispetto a gennaio 2023».
In provincia il 73,7% degli utenti domestici è già passato al mercato libero, su un totale di 150 allacci del gas. Cremona e il suo territorio sono leggermente sopra la media regionale che si attesta al 71,3%.
La provincia dove più alto è stato questo passaggio è quella di Sondrio, con oltre l’82% delle utenze. Al contrario, il fanalino di coda è Lecco (67%). Questi dati sono contenuti nel rapporto di Arera, redatto lo scorso luglio in base alle disposizioni di cui all’articolo 2, comma 6, del decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 31 dicembre 2020 dedicato appunto alle modalità per favorire l’ingresso consapevole dei clienti finali nel mercato libero dell’energia elettrica e del gas. Negli ultimi tre anni, l’uscita dal mercato tutelato è stata ovviamente progressiva, ma comunque «sostenuta», chiarisce il rapporto.
«Nonostante persista una certa disomogeneità nel territorio nazionale in merito alla consistenza del mercato libero, nella gran parte delle regioni e delle province italiane oltre il 60% dei clienti, sia domestici sia non domestici, è uscito dal relativo regime di tutela scegliendo un contratto di libero mercato, per entrambi i settori».
Arera ha anche il compito di garantire la trasparenza delle offerte disponibili. Vengono effettuati specifici controlli. «Verifiche giornaliere su un campione di offerte, per un totale di circa 450 al mese», si legge nel report.
I primi a lanciare l’allarme, nelle ultime settimane del 2023, sono stati gli amministratori di condominio. Nel preparare i conti per l’anno nuovo, hanno stimato gli aumenti che il termine dell’applicazione dell’Iva ridotta al 5% sulle bollette del gas avrebbe comportato per gli inquilini-proprietari di appartamenti. Dal primo gennaio, infatti, l’imposta sul valore aggiunto è aumentata al 10% per i primi 480 metri cubi consumati nell’anno. Da lì in avanti la percentuale sale al 22%. L’aliquota super scontata era stata introdotta dal governo Draghi nel 2022 per fronteggiare le conseguenze dovute alla guerra russo-ucraina. Il Governo Meloni, nel Ddl del bilancio 2024, non ha ha rifinanziato le misure, da qui il ritorno al regime pre emergenza. Nel Ddl, per sostenere le difficoltà economiche delle famiglie, è stato introdotto il contributo straordinario destinato ai titolari di bonus sociale elettrico, uno sconto sulla bolletta, reso operativo dall’Arera.
Non c’è al momento nulla di analogo per quanto riguarda il gas. A meno che non si provveda nel Milleproroghe o in uno degli altri decreti che potrebbero essere emanati nelle prossime settimane. Come sottolineato da alcune proiezioni la situazione che si venuta a creare potrebbe comportare un aumento medio di spesa per pagare la bolletta del gas pari a 250 euro l’anno, fattore che rende ininfluente la diminuzione dei prezzi al metro cubo che c’è stata nei mesi scorsi: l’ultimo calo a dicembre è stato del 6,7%.
Il mercato tutelato del gas terminato nella giornata di ieri, garantiva un prezzo bloccato, al riparo dalle oscillazioni dei costi delle materie prime. Adesso viene invece applicata dal fornitore del servizio una tariffa di libero mercato. Per questo è fondamentale imparare a scegliere bene le offerte migliori e abituarsi a cambiare fornitore ogni volta che sia necessario. Il peso della bolletta, infatti, non è composto solo dal costo del gas ma da una miriade di voci: oneri per il trasporto e per la gestione del contatore, l’Iva e le altre imposte. A fronte di una miriade di offerte che al consumatore medio possono sembrare allettanti, per avere informazioni certe è comunque meglio rivolgersi a esperti. Il modo migliore per scegliere la nuova tariffa più conveniente (o per eliminare un dubbio) è quello di chiedere lumi ai servizi a difesa dei consumatori.
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