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Terre del Po, la ‘testa’ del Gal non è più casalasca

Il mantovano Luciano Bulgarelli presidente al posto di Francesco Meneghetti. Nominato il nuovo cda

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

08 Gennaio 2024 - 17:45

Terre del Po, la ‘testa’ del Gal non è più casalasca

Luciano Bulgarelli, nuovo presidente del Gal Terre del Po

CASALMAGGIORE - Non parla più casalasco la ‘testa’ del Gal Terre del Po, nella versione 2.0. Dopo Francesco Meneghetti di Casalmaggiore, presidente del Gal Terre del Po, si è costituita la nuova società che vede alla guida del consiglio di amministrazione, come presidente, il mantovano Lciano Bulgarelli, presidente della Cantina Sociale di Quistello. Nella compagine direttiva figurano, della zona Oglio Po, Cristina Cirelli di Bozzolo, in rappresentanza della Santa Federici (Meraki) di Casalmaggiore (di cui è vicepresidente) e Elisa Montanari, come esponente del Comune di Viadana, nella qualità di coordinatrice dell’Ecomuseo Terre d’Acqua fra Oglio e Po. C’è anche un componente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Sergio Filippini. Serena Antonioli è di Vescovato ed è esponente Coldiretti Cremona.


La società, senza fini di lucro, ha lo scopo di gestire la strategia di sviluppo locale approvato dalla Regione Lombardia per il periodo 2023-2027 e finanziata con fondi per 4 milioni di euro. L’obbiettivo è quello di favorire le condizioni per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’area di tutto il Po, interessando Comuni delle province di Cremona e di Mantova, delle aree Oglio Po e Oltre Po mantovano, promuovendo azioni di sviluppo in tutti i settori di attività dell’ambito rurale e in particolare nel campo della tutela e del miglioramento ambientale e delle condizioni di vita, dell’agricoltura, dell’artigianato, del terziario, del turismo e dei servizi socio-culturali secondo i principi dello sviluppo sostenibile.


Il Piano di sviluppo locale è stato elaborato con l’Università di Piacenza e ora dovrà essere meglio declinato in vista della emissione dei vari bandi. Intanto, di recente a Milano, al Grattacielo Pirelli, è stato presentato, con la presenza del presidente del Gal Terre del Po Meneghetti, il progetto ‘C.e.r.chiamo Energia’, prime applicazioni di comunità energetiche in area Leader’. Il progetto vede coinvolti tre Gal lombardi: Terre del Po come capofila, Oltrepò Pavese e Risorsa Lomellina. La cooperazione fra Gal attiva una analisi delle potenzialità locali in termini di energia elettrica producibile, associata alla valutazione dei consumi di famiglie e imprese. Partendo da dati certi, si potranno così creare le basi per organizzare produttori e consumatori in una logica di mutuo aiuto.


Per quanto riguarda il Gal Terre del Po, sono stati avviati 13 progetti di Cer su 21 Comuni, tutti relativi alla fattibilità di Cer di cabina primaria (in attesa di una definizione normativa definitiva). Si tratta di iniziative a forte trazione pubblica e importante coinvolgimento di enti religiosi. In totale i soggetti coinvolti sono 138. La potenza complessiva prevista dai progetti è di 1.172 kW e la produzione complessiva degli impianti è pari a 1,3 GWh/anno. I Gal, come ha sottolineato anche Meneghetti, possono diventare sempre più aggregatori di Comunità energetiche rinnovabili, dandosi anche un ruolo nuovo.

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