L'ANALISI
05 Gennaio 2024 - 18:35
TORRICELLA DEL PIZZO - La casa-rifugio per gatti anziani e disabili, donata lo scorso anno da una signora della provincia di Parma all’organizzazione di volontariato ‘4 Cats’ di Casalmaggiore, attiva dal 2016 nella gestione di cinque colonie e nella lotta al randagismo, ha iniziato a ricevere i primi ‘ospiti’. «I lavori per la ristrutturazione dell’edificio di Torricella del Pizzo sono ancora in corso — spiega la presidente Renata Fontana — e speriamo di riuscire ad aprire per marzo, ma abbiamo dovuto accogliere già qui, per mancanza di spazi alternativi, i primi gattini: sono sette, attualmente, di cinque mesi. Erano undici all’inizio, ma quattro sono stati già in adozione. A due è stato necessario far togliere gli occhi, altri due sono ipovedenti». Alla fine, quando la struttura sarà pronta, «ne ospiteremo una quindicina».
Intanto i lavori per la sistemazione della casa proseguono: «Non manca moltissimo – precisa Renata –. Oggi è stato sistemato l’impianto di condizionamento. Poi serve ultimare l’impianto elettrico per l’infermeria e imbiancare dove serve. I mobili sono già sistemati in una stanza, pian piano andrà tutto a posto. Più avanti ci occuperemo anche del giardino e dei sistemi antifuga. In diversi ci hanno dato una mano per fortuna e anzi, ne approfitto, per ringraziarli. Le donazioni per i nostri mici sono sempre ben accette».
Nel frattempo, i gatti seguiti dall’associazione si trovano negli stalli e sono seguiti dai volontari, in attesa del trasloco nella nuova casa torricellese. «Ci troviamo costantemente di fronte a tante rinunce di proprietà – riflette Fontana —. Abbiamo tanti gatti anziani e con patologie e registriamo tanti abbandoni di gattini. Recentemente, per Santo Stefano, ci hanno chiamati da Torino per una gatta selvatica investita, un’altra chiamata è arrivata da Lecco per un’altra gatta investita. Abbiamo evitato una eutanasia di una micia con disabilità che comunque si muove, gioca, si adatta alla sua condizione».
L’organizzazione cerca di dare un futuro a gatti non vedenti o con problemi neurologici: «Anche loro hanno diritto di vivere – osserva Renata –. Quello che mi dispiace è vedere quante persone, quando muore un genitore, non vogliono più accudire il loro animale domestico. Non mi sembra per niente una cosa bella».
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