L'ANALISI
04 Gennaio 2024 - 11:15
SONCINO - Sarebbero accidentali le cause dell’esplosione dello pneumatico e del paraurti dell’auto di un professionista soncinese che, ieri, all’incrocio Don Sturzo/Einaudi, ha visto la sua macchina gravemente danneggiata dalla deflagrazione di un petardo. Nessuna “bomba”, nulla di volontario o premeditato, banalmente (pur non senza conseguenze preoccupanti comunque) il veicolo sarebbe realmente incappato in un grosso petardo di capodanno inesploso.
La denuncia è stata presentata formalmente alla stazione dei carabinieri di Soncino, cui sono in capo le indagini contro ignoti per “danneggiamento”. È confermato che l’automobilista, al di là dello spavento, ne è uscito totalmente illeso.
Non si tratterebbe, in conclusione, di un atto vandalico e nemmeno di una goliardata sfuggita di mano. Bensì, non che questo ne attenui le responsabilità, di una leggerezza da parte di alcuni festeggianti, presumibilmente dei giovani del circondario secondo l’opinione dei residenti, che avrebbero abbandonato con noncuranza i fuochi d’artificio tascabili in mezzo alla strada. L’intenzione non era insomma di creare problemi, la conseguenza invece è stata proprio quella.
Al netto di un caso che è quasi risolto, e vedrà presto gli autori inconsapevoli rispondere del comportamento quantomeno irresponsabile, la vicenda ha suscitato nella popolazione soncinese (e non solo) un acceso dibattito, via social e nelle piazze, sulla possibilità di introdurre un regolamento più stringente riguardo ai cosiddetti “botti” in vista del Capodanno 2024. Ma anche del prossimo Carnevale, forse a Soncino ancor più sentito e delicato.
La linea permissiva, dovuta al fatto che in passato non si siano mai registrati, almeno ufficialmente, episodi spiacevoli potrebbe infatti in futuro essere abbandonata, preferendo una normativa più simile a quella castelleonese. Nel borgo “cugino” non è, appunto, vietato l’uso dei giochi pirotecnici in senso assoluto ma ne è limitato il tempo e lo spazio d’utilizzo. Più specificatamente: per mezz’ora, in luogo privato, da mezzanotte a mezzanotte e mezza. Fanno eccezione gli spettacoli pubblici e concordati.
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