L'ANALISI
CREMONA
30 Dicembre 2023 - 18:03
CREMONA - La notizia del braccialetto elettronico messo a un uomo di 50 anni, indagato per stalking nei confronti dell’ex compagna "ha ingenerato nella mia assistita una situazione di paura e pericolo costante. Sensazione condivisa anche dai genitori, con i quali ho avuto modo di poter parlare, rassicurandoli". Lo afferma l’avvocato Luca Curatti, legale della donna che alla Squadra mobile ha denunciato il 50enne per i ripetuti atti persecutori subiti e al quale il gip ha applicato la misura del divieto di avvicinarsi alla vittima e ai luoghi che lei frequenta con l’utilizzo del braccialetto elettronico.
Nel sottolineare "la necessità di contrastare ogni latente o conclamata violenza sulle donne, sull’onda dell’inasprimento delle misure previste dal nostro codice penale (Codice Rosso), ricordando il triste epilogo accaduto alla povera Giulia Cecchettin", il legale chiede che sul caso che riguarda la sua assistita, "in questa fase delle indagini preliminari" si spengano i riflettori proprio "per la delicatezza e l’attualità di quanto la mia cliente sta subendo", pur condividendo "l’impegno e l’attività prestata dalla Polizia giudiziaria che è immediatamente intervenuta, prestando conforto umano e professionale in un momento particolarmente difficile".
"Non ho alcun dubbio – prosegue l’avvocato Curatti – e auspico che all’esito delle indagini, la Procura possa formalizzare un proprio convincimento in merito alla colpevolezza dell’indagato, che dovrà essere comunque giudicato secondo i dettami e le nostre regole di giudizio". Il legale si dice "certo" che la sua "preoccupazione" sia "condivisa, anche alla luce di un fenomeno che nel nostro Paese sta mietendo troppe vittime innocenti".
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