L'ANALISI
CASTELLEONE
30 Dicembre 2023 - 13:37
Don Piacentini e la statuina del Bambin Gesù
CASTELLEONE - «Si sono presentati con delle scuse sentite e hanno fatto riflessioni che lasciano trasparire, al di là dell'errore da condannare, un certo grado di intelligenza e sensibilità. Per me quindi, una volta che i carabinieri avranno concluso l'iter, la questione può considerarsi chiusa». Così questa mattina il parroco di Castelleone, don Giambattista Piacentini, annuncia il 'lieto fine' della mesta vicenda che riguarda il vandalismo del presepe della via Roma. Nello specifico si tratta dell'evento che ha visto coinvolti 15 ragazzi, tutti minorenni e tutti residenti in città, rei di aver 'giocherellato', nottetempo, con la statuina che raffigura il Gesù Bambino fino a romperla in mille pezzi. «Rimetto la querela – annuncia l'arciprete – Servizi socialmente utili per la Chiesa? Non è necessario. Ammettere gli errori ed essere messi di fronte alle proprie responsabilità e, soprattutto, alle eventuali conseguenze è un passo fondamentale per maturare e diventare adulti. Credo basti».
Presi dalla foga, forse per goliardia o forse per paura, dopo la marachella sfuggita di mano, i 15 si erano poi dileguati. Sono sfuggiti agli occhi dei castelleonesi, non a quelli delle telecamere però. Morale della favola: indagini lampo dell'Arma locale e della municipale. Nel frattempo l'arciprete aveva presentato denuncia contro ignoti.
Nei giorni scorsi, alcuni dei partecipanti alla 'Gang di Natale' sono stati convocati in caserma e strigliati a dovere dai militari, in presenza dei genitori. Tra questi c'è chi ha deciso, forse ben consigliato da mamma e papà, di ammettere il misfatto e chiedere perdono ai fedeli.
«Mi hanno riferito, com'era ovvio che fosse, che non tutti hanno partecipato all'accaduto. Di certo, insomma, non sono state 15 persone a rompere la statua del Bambin Gesù. Ma, allo stesso tempo – racconta don Piacentini –, hanno aggiunto che tutti facevano parte di quel gruppo e che, dunque, la responsabilità era condivisa ed erano disposti ad accettare qualsiasi sentenza. Ho intravisto in questa considerazione una certa maturità e decido perciò di ritirare la denuncia. Il loro pentimento è sincero, li perdono».
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