L'ANALISI
28 Dicembre 2023 - 16:15
CASTELLEONE - Sotto i portici di via Roma, nottetempo, si divertono a lanciarsi la statua del Gesù Bambino. La distruggono e scappano. Il tutto lontano da occhi indiscreti. O almeno così pensavano. Sono stati infatti individuati nel giro di 24 ore, grazie al lavoro di fino dei carabinieri di Castelleone e degli agenti municipali, i 15 adolescenti fra i quali potrebbero essere individuati i responsabili dell’odioso atto vandalico contro il presepe dei fedeli. Si tratta di un gruppo di ragazzi, tutti italiani, minorenni e residenti nel borgo di Torre Isso. La convocazione in caserma, con annessa strigliata in compagnia dei genitori, è già avvenuta per alcuni di loro. Adesso il loro destino è nelle mani del parroco don Giambattista Piacentini che, avendo presentato nei giorni scorsi denuncia contro ignoti, potrebbe incontrarli per decidere il da farsi.
Il misfatto compiuto proprio sotto Natale. Alcune ipotesi, anche se a dire il vero considerate poco attendibili già in un primo momento, propendevano infatti per un ‘raid sacrilego’. Alla fine, invece, non è stato solo l’antefatto ma anche la conclusione a ripetersi col medesimo copione del 2018. I vandali, anche stavolta, sono dei giovanissimi della cittadina che volevano solo fare i ‘gradassi’, compiendo una goliardata che è evidentemente sfuggita di mano. Ma come lo si è scoperto? Presto detto: è vero che testimoni oculari non ce n’erano, e questo avrebbe potuto complicare non poco le indagini dell’Arma e della polizia locale. D’altro canto, però, la comitiva esuberante ha scelto per mettere in atto la marachella proprio il posto più videosorvegliato di tutto il territorio, cioè il porticato tra la via Roma e la piazza. Puntavano su di loro per tutto il tempo, per l’appunto, ben due telecamere del sistema pubblico e, nella fuga, i teenager sono riusciti a farsi immortalare anche da tutte quelle private.
La scelta del Comune di investire sulla sicurezza digitale, insomma, ha pagato una volta di più. Ma la tecnologia arriva solo fino a un certo punto: se il caso è stato risolto a stretto giro è soprattutto merito dei militari e degli agenti che, collaborando, hanno analizzato ogni singolo ‘frame’ ricostruendo non solo la scena ma anche l’identità di ogni membro della compagnia. Criminali, quindi? No di certo. Ragazzi che hanno sbagliato? Ovviamente sì. Se avessero chiesto scusa al parroco e ai fedeli sin da subito, probabilmente, la notizia nemmeno sarebbe diventata di dominio pubblico. Ora la questione si fa invece più complicata, visto che potrebbe essere loro (o ad alcuni di loro) contestato un reato. L’idea migliore? Parlare con la Chiesa, chiedere scusa a tutti i castelleonesi e offrirsi per dare una mano alla parrocchia. Potrebbe funzionare.
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