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BONEMERSE. IL DELITTO

Omicidio Cominotti: «Quel giorno Alfredo è morto insieme a Rossella»

Parla l’avvocato dell’edicolante che ha ucciso la moglie in albergo. «In apatia totale, tutto gli scivola addosso». Possibile riformulazione dell’accusa

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

30 Dicembre 2023 - 08:45

Omicidio Cominotti: «Quel giorno Alfredo è morto insieme a Rossella»

BONEMERSE - «È come se Alfredo fosse morto quel giorno con Rossella». Non usa mezzi termini l’avvocato Alberto Rimmaudo difensore di Alfredo Zenucchi l’edicolante di Bonemerse che lo scorso 8 dicembre ha ucciso la moglie Rossella Cominotti in un albergo di Mattarana, nell’entroterra spezzino. Un omicidio-suicidio concluso solo a metà e per il quale Zenucchi è in carcere, in attesa dell’udienza della convalida.

«È in uno stato di apatia totale – continua l’avvocato – e ormai tutto gli scivola addosso senza alcun tipo di reazione. Voleva morire con la moglie, di stare al mondo non gli interessa più di tanto. Sono stato recentemente in carcere da lui, ma le cose non sono mai cambiate dal giorno dell’arresto».

avvocato

L'avvocato Alberto Rimmaudo

In una sezione protetta del carcere di La Spezia, costantemente sorvegliato per evitare che possa commettere gesti estremi, Zenucchi ha sempre sostenuto che il piano originario suo e della moglie era quello di farla finita insieme. «Il racconto che ha fornito non fa una piega, non ho dubbi sulla veridicità del narrato. Emerge una storia triste e sconvolgente: volevamo morire insieme, ma lui non ce l’ha fatta. E questa cosa lo sta logorando».

La lettera delle ultime volontà, ritrovata nella stanza d’albergo dove si è consumato l’orrore, è stata sottoposta a perizia calligrafica. «Al momento non ho notizie in merito, ma credo che la questione sia superata. Le indagini stesse dei carabinieri hanno chiarito che l’appartenenza di scrittura e firme sono di Zenucchi e Cominotti. Questo potrebbe permettere di riformulare l’accusa da omicidio volontario aggravato in omicidio del consenziente, ragionando su una pena racchiusa tra i 6 e i 15 anni con possibilità di rito abbreviato che abbasserebbe ulteriormente il periodo di carcere».

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