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LA ‘STRIGLIATA’

La Corte dei conti avverte la Provincia: «Fate attenzione ai debiti»

Esercizi finanziari 2021 e 2022: rilievi per bassa percentuale di riscossione, risultato economico negativo mancato accantonamento del fondo partecipate del 2022 e mancato rispetto del vincolo sulle assunzioni

Elisa Calamari

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23 Dicembre 2023 - 05:30

La Corte dei conti avverte la Provincia: «Fate attenzione ai debiti»

Il presidente della Provincia Mirko Signoroni

CREMONA - Dopo il Comune di Sesto, la Corte dei conti ‘striglia’ anche la Provincia. In seguito all’esame dei rendiconti inerenti agli esercizi finanziari 2021 e 2022 ha infatti accertato «la bassa percentuale di riscossione, il mancato accantonamento al fondo partecipate del 2022, il mancato rispetto del vincolo assunzionale per il 2022, la tardiva approvazione dei rendiconti, la mancata adozione della deliberazione di ricognizione dei progetti non nativi Pnrr». Sotto la lente ci sono, principalmente, l’alta percentuale di indebitamento (8,74% nel 2021, 8,05% nel 2022) e il risultato economico negativo, pari a circa -2,5 milioni nel 2022.


La corposa delibera, firmata dal magistrato estensore Adriana Caroselli e dal presidente Marta Riolo, si conclude anche con una serie di prescrizioni. Si chiede di «adottare con tempestività strategie che consentano di conseguire una maggiore efficacia dell’attività di riscossione in conto residui e monitorare in modo costante gli esiti; quantificare gli accantonamenti nel rispetto dei principi e delle norme contabili; monitorare la gestione delle società partecipate; porre attenzione al rispetto dei termini di approvazione del rendiconto; monitorare il rispetto dei vincoli di spesa per il personale in rapporto all’equilibrio di bilancio; monitorare e perseguire il graduale rientro dall’indebitamento».


Tutto è partito il 6 novembre scorso, quando nello svolgere attività istruttoria il magistrato ha chiesto all’ente chiarimenti su vari aspetti. Il riscontro della Provincia è stato rapido e già il 17 novembre sono state fornite le delucidazioni caldeggiate dalla Corte dei conti, sezione regionale di controllo per la Lombardia. Fra le prime tre criticità emerse c’è appunto la gestione delle entrate e in particolare la riscossione di quelle extra tributarie, le partecipazioni societarie e l’indebitamento, in buona parte legato ai proventi da multe, ammende, sanzioni. L’ente in merito ha riferito di avvalersi dell’Agenzia delle entrate per la riscossione coattiva e di procedere, per alcuni crediti ma non per le sanzioni, «ad un sollecito bonario dei contribuenti, preceduto da un contatto telefonico».

Modalità che avrebbe permesso di ridurre, nel tempo, il numero e gli importi dei canoni iscritti al ruolo. Tuttavia l’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità ammonta a 13,1 milioni di euro nel 2022. Quanto al conto economico, si parla di un peggioramento dell’equilibrio pari a 1,3 milioni nel 2022 rispetto al 2021. Anche in questo caso da imputare alle minori entrate (di natura tributaria ed extra tributaria) e alle maggiori spese (rincaro di materiali, aumento costi utenze) non coperti totalmente dai contributi statali straordinari.

Insomma: la crisi energetica e l’effetto pandemia avrebbero inciso parecchio su queste annualità. Così come, sostiene la Corte dei conti, le maggiori quote di ammortamenti e svalutazioni. Fra le contestazioni c’è infine quella sul vincolo assunzionale, applicato alle Province dal 2022: l’indice di incidenza della spesa per il personale sulla media delle entrate correnti è pari al 22,5% e dunque sopra il valore soglia del 19,1% indicato dal recente decreto.

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