L'ANALISI
TRASPORTI E NODO SICUREZZA
21 Dicembre 2023 - 20:20
CREMONA - L’ultima aggressione sulla linea L, storia di ieri pomeriggio, rilancia un allarme in realtà mai sopito. Ed ora, a ribadire la necessità di soluzioni urgenti «prima che accada il peggio», è nuovamente il sindacato Faisa Cisal Cremona. A parlare, definendosi arrabbiato ma anche e soprattutto amareggiato per la mancanza di interventi risolutivi «nonostante io scriva le stesse cose da ormai 15 anni», è il segretario provinciale Pierangelo Iseppi.
«Quello che è accaduto ieri, con un lancio di petardi che assume ancora più rilevanza considerando che parliamo di un mezzo a metano fortunatamente dotato di misure di sicurezza, purtroppo non mi stupisce più di tanto — dice il sindacalista – e questo perché ormai su quella tratta, da tempo problematica, le situazioni critiche sono ormai all’ordine del giorno. Giusto un mese e mezzo fa nel corso di un incontro con la Prefettura abbiamo parlato delle aggressioni così come della viabilità in autostazione, dal Comune poche risposte. Oggi ho riaffrontato il discorso con la società Arriva, mi risulta stiano valutando la possibilità di una vigilanza con guardie anche a bordo. Ma parliamo di soluzioni onerose e che non è detto siano del tutto efficaci. Purtroppo a correre i pericoli sono gli autisti, ma anche gli utenti. Infatti la linea si sta svuotando perché la gente ha paura. Cosa sarebbe accaduto se uno di quei petardi avesse colpito in faccia qualcuno? Vogliamo attendere che accada qualcosa di davvero grave e irrimediabile? Temo che, avanti così, prima o poi succederà».
Iseppi precisa che carabinieri e agenti di polizia fanno già tutto il possibile: «Non hanno colpe e intervengono spesso, ogni volta che vengono contattati. Il punto è che siamo in balia di gruppi di persone che hanno monopolizzato quella tratta. Altri problemi li riscontriamo da tempo sulla linea E. Per questi gruppi probabilmente è diventato quasi un gioco, una sfida. E, nonostante da parte nostra sia stato richiesto, non possono scattare provvedimenti tipo ‘Daspo’ che vietino a chi crea problemi di salire sui bus. Soluzioni? Ne ho proposte alcune. Si può pensare ad esempio ad un sistema di prenotazione che di fatto limiterebbe gli accessi agevolando i residenti, o a una rimodulazione oraria evitando le fasce più critiche. Ma mi rendo conto che sarebbero misure che in qualche modo andrebbero a danneggiare anche una parte degli utenti corretti». Insomma, arginare le bande che spadroneggiano sul bus è tutt’altro che semplice.
Nel frattempo proseguono le indagini sull’ultimo riprovevole episodio. Come già riferito dall’autista, intorno alle 18, subito dopo aver fatto salire e scendere alcuni passeggeri, quattro sconosciuti gli hanno buttato addosso bicchieri di Coca Cola con dentro un’altra sostanza non identificata e hanno infine gettato quattro petardi all’interno, per poi scappare. «Prima di fuggire — ha precisato però il conducente, cremonese — hanno tentato di riaprire le porte a calci e pugni».
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