L'ANALISI
21 Dicembre 2023 - 08:07
RIVOLTA D'ADDA - Alle prime luci dell’alba dello scorso 28 luglio si erano affrontati in una rissa senza esclusione di colpi a due passi dall’argine dell’Adda: gli otto coinvolti nella baraonda — iniziata all’interno di una trattoria e proseguita nel vicino parcheggio — sono ora stati sottoposti al Daspo urbano dal questore Michele Sinigaglia. In buona sostanza, i protagonisti dello scoppio di violenza non potranno più accedere al locale né intrattenersi nelle sue vicinanze. In aggiunta, per l’esercizio è stata disposta la sospensione della licenza per sette giorni.
I provvedimenti sono scattati dopo un’attenta attività di indagine. La Questura ha ricostruito con esattezza tutte le fasi della lite brutale, che aveva costretto quattro degli otto violenti a ricorrere alle cure dei medici del 118, giunti sul posto insieme agli uomini delle forze dell’ordine. Per evitare una nuova alba di terrore, il questore ha optato per il Daspo urbano: lo scopo, come specificato dall’ufficio di pubblica sicurezza, è quello di «impedire il reiterarsi di analoghe fattispecie delittuose, sia nei confronti degli esercizi commerciali direttamente coinvolti nei disordini che delle persone che si siano rese protagoniste di azioni violente ed illecite».
Le risse, specialmente in orario notturno, «oltre a costituire turbativa per l’ordine e sicurezza pubblica — sottolineano dagli uffici della Questura — comportano un grave allarme sociale e una percezione di insicurezza da parte della popolazione». Proprio come è accaduto a Rivolta a cavallo tra la notte e la prima mattina di quel venerdì di fine luglio.
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