L'ANALISI
20 Dicembre 2023 - 05:30
(foto Ansa)
CREMONA - Sale l’incidenza delle sindromi simil-influenzali e si stima che oltre 4.000 cremonesi siano già a letto con febbre, raffreddore e sintomi gastrointestinali. Particolarmente colpiti i bambini, bersagliati soprattutto da virus sinciziali, rinovirus e Coronavirus non Covid.
«Diciamo che fino ad una settimana fa abbiamo vissuto una sorta di ‘luna di miele’ e ora registriamo invece un incremento di casi, accessi al pronto soccorso e ricoveri – spiega Claudio Cavalli, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale di Cremona –. Nessun allarme, comunque. Più che di influenze al momento parlerei di virus autunnali che aspettavamo prima e che sono dunque in ritardo rispetto al previsto, abbiamo qualche bronchite e qualche polmonite in più ma vorrei subito rassicurare sul fatto che non abbiamo avuto casi di Mycoplasma pneumoniae, spauracchio arrivato dalla Cina. È comunque un germe che conosciamo da decenni e non è mai scattata un’allerta per resistenza antibiotica».
Cavalli spiega che gli accessi al Pronto soccorso pediatrico sono attualmente fra i 60 e i 65 al giorno (comprese tutte le patologie e i traumatici) con un 25-30% di casi riconducibili a gastroenteriti. Un primo picco di sindromi simil-influenzali potrebbe arrivare già la prossima settimana e continuare sino alla fine del mese. L’anno scorso, ricorda il primario, i picchi erano stati essenzialmente due: uno tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, uno alla fine di gennaio.
Secondo l’ultimo report lombardo sulle infezioni respiratorie, intanto, l’incidenza totale è in aumento rispetto alle settimane precedenti e si assesta su un valore di 14,8 casi ogni mille assistiti, con una percentuale pari al 33% nella fascia di età zero-quattro anni.
L’ultimo bollettino di Ats Val Padana, e che riguarda dunque le province di Cremona e Mantova, parla invece di 12,7 casi ogni mille assistiti: indice che applicato alla popolazione cremonese fa appunto supporre circa 4.400 casi di influenze fra i 351mila residenti della provincia. Anche nel nostro territorio però l’incidenza sale nella fascia zero-quattro anni arrivando al 25,5%; è dell’8,1% fra i cinque e i 14 anni; 13,6% fra i 15 e i 64 anni; 9% negli over 65.
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