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La zia di Rossella: «Nei messaggi senza risposta il suo abisso»

«Da un po’ mia nipote non era più la stessa. Ho il cuore rotto, eravamo molto attaccate. Di lui non so nulla, non lo conoscevo»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

10 Dicembre 2023 - 08:23

La zia di Rossella: «Nei messaggi senza risposta il suo abisso»

Rossella Cominotti

CREMONA - «Io e mia nipote eravamo molto attaccate. Le ero molto affezionata». Ha «il cuore rotto» Francesca Schiroli, 66 anni a Natale, zia di Rossella.

Quando l’ha sentita l’ultima volta?
«Il 27 novembre»

Il giorno del compleanno di Rossella.
«L’ho chiamata per farle gli auguri come ho sempre fatto. Le ho detto: ‘Come andiamo? Lei: ‘Zia, abbastanza bene, Vienimi a trovare’. Ma io non ho la patente e ho problemi cardiaci. Le ho detto: ‘Rossella spero che vada tutto bene’ e via discorrendo».

Ha intuito che qualcosa non andasse?
«No. Non aveva dato segni. Io sono molto convinta di una cosa: se lei fosse partita per una vacanza, a me lo avrebbe detto. Invece, non mi ha accennato nulla».

Lei conosceva il marito?
«No. Avevo visto la sua fotografia solo sul profilo Facebook di Rossella».

Sua nipote le aveva detto quando e dove si erano conosciuti?
«No. Rossella me ne aveva parlato. ‘Zia, ho trovato…’. Lei aveva una casetta a Cavatigozzi, prima era in affitto, poi l’aveva comprata. Dopo mi ha detto: ‘Stiamo insieme’. Ma di lui non so niente. Non ho mai saputo niente. Il sindaco di Bonemerse mi ha detto che era bergamasco. Non so altro».

Sua nipote le aveva detto che si erano sposati il 9 marzo in Municipio a Bonemerse?
«È stata una cosa casuale. Ci lasciavamo spesso messaggi su Facebook: stai bene, ciao, buonanotte, le solite cose. Nei giorni precedenti non mi rispondeva, l’8 sera l’ho chiamata e non mi ha risposto. Mi ha chiamato lei la mattina seguente».

E gliel’ha detto?
«Io le ho detto: ‘Ma insomma Rossella, dov’è che sei finita?’ ‘Zia, sono impegnata un po’: i preparativi per l’edicola e poi ti devo dare una bella notizia: mi sposo alle 12,30? Ti sposi oggi?’».

Null’altro?
«Null’altro. Non mi ha detto: ‘Scusami se non te l’ho detto prima’. Ci siamo salutate. ‘Se ti devi preparare ci sentiamo un’altra volta. Mi raccomando, mandami due tre foto del matrimonio’. Me le ha mandate. Ultimamente il rapporto con Rossella non era più come prima. Non che io ho capito che qualcosa non andasse, però lei era anche molto, molto malata. Aveva disturbi alimentari».

Era molto magra
«Non so se arrivava a 40 chili. In passato era stata ricoverata, a lungo, all’ospedale di Cremona. Io andavo tutti i giorni a trovarla».

C’erano problemi familiari?
«Non riesco a capire il perché della malattia, lei non lo ha mai spiegato, nonostante io cercassi sempre di capire. ‘Rossella, sei hai bisogno di aiuto, dimmi cosa posso fare”. Mi aveva promesso: ‘Zia, vedrai che guarirò, ce la sto mettendo tutta’. Però, secondo me non ce l’ha mai fatta a venirne fuori, era stata anche in una struttura specialistica. Con questa malattia, nessuno poteva entrare nella sua testa. Magari si lasciano influenzare. A volte era così, a volte era colà, andava a momenti. Era una brava ragazzina, io la vedo sempre così, una ragazzina».

Com’era Rossella?
«Lei sapeva far tutto. Sapeva cucire, sapeva fare il muratore, sapeva imbiancare. Andiamo indietro anni fa. Dopo lei ha fatto la parrucchiera: era brava. Non ci siamo mai perse, era una ragazza vispa, le piaceva vivere, era solare. Dopo, però, con la malattia aveva alti e bassi».

Quando il sindaco l’ha avvisata della scomparsa, lei si è mossa subito.
«Giovedì l’altro, il 30 novembre, mi sono data da fare. Ero stata dai carabinieri di Bozzolo per segnalare la scomparsa, ma loro non mi hanno dato retta. Perché non mi hanno ascoltato? Ci sono tornata stamattina (ieri, ndr). Li ho strapazzati un pochino. Ma loro mi hanno detto che non potevano parlare, perché le ricerche erano state avviate da giorni».

Dopo la scomparsa, lei ha cercato insistentemente Rossella.
«Sentivo che c’era qualcosa che non andava. Quanti messaggi le ho lasciato, quante telefonate».

Anche al marito?
«Anche a lui. Il numero di lui me lo ha dato mia figlia, non so dove l’abbia preso. Lui l’ho chiamato 4-5 volte, era irraggiungibile. Scrivevo a Rossella: ‘Dimmi dove sei, ma cosa è successo?’ Ho cominciato a lasciarle i messaggi dal giorno in cui il sindaco mi ha avvisata. Nulla. Tutte le mattine, appena sveglia, aprivo il cellulare per vedere se c’era un suo messaggio. Il suo telefono era chiuso».

L’8 dicembre l’epilogo drammatico.
«Venerdì ho dovuto spegnere la televisione, non reggevo più, perché mi si è rotto il cuore. È appena stata uccisa la ragazzina, Giulia, spiace molto. Ma quando tocca a un tuo familiare, fa molto effetto».

Il marito ha confessato, ha detto che volevano suicidarsi...
«Sarà vero? Io di lui non so proprio nulla e questo mi fa rabbia».

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