L'ANALISI
09 Dicembre 2023 - 16:44
(foto di repertorio)
PIZZIGHETTONE - Parlano di «condizioni di maltrattamento insostenibili» e hanno presentato un esposto ai carabinieri: gli attivisti di Rivoluzione ecologista animalista tornano a richiamare attenzione sul gatto pizzighettonese che, in base a quanto sostengono e documentano tramite fotografie diffuse anche via social, sarebbe relegato da mesi su un balcone senza possibilità di trovare riparo.
Diversa la versione del Distretto veterinario Ats e del sindaco Luca Moggi, che garantiscono di avere effettuato tutti gli accertamenti necessari.
Il caso era stato sollevato già la scorsa estate, quando Rea aveva lamentato l’esposizione dell’animale al caldo. Ora il problema è invece il freddo: «Siamo a dicembre, le temperature stanno arrivando sotto lo zero e il gatto recluso sul balcone è ancora là, all’esterno, senza avere modo di entrare in casa – segnala l’associazione tramite il segretario nazionale Gabriella Caramanica –. Il Comune e la Usl veterinaria hanno constatato le buone condizioni di salute dell’animale ma non sono state contemplate le condizioni di detenzione, che violano il benessere fisico e psicologico. Il gatto si arrampica e graffia disperatamente la serranda sempre abbassata. Le istituzioni comunali sarebbero obbligate ad intervenire».
Parole accompagnate da fotografie (le ultime diffuse il 6 dicembre) e che si concludono con un appello: scrivere via email al sindaco per chiedergli azioni a salvaguardia del micio. La richiesta di Rea ha così fatto il giro d’Italia.
Nel frattempo però c’è stato un sopralluogo di Ats ed è stato riscontrato «il buono stato di salute del gatto e la corretta detenzione – si legge sulla risposta del Servizio veterinario –, in quanto la finestra del balcone con relativa tapparella, non visibile dal lato strada, veniva lasciata parzialmente aperta permettendo l’entrata e l’uscita dell’animale».
Moggi, che ha ricevuto varie segnalazioni fra cui quella di Oipa Cremona, nega l’indifferenza da parte delle istituzioni: «Il gatto di recente è stato chippato e castrato. È stato visitato dai veterinari e io ho parlato a lungo anche con i proprietari per sensibilizzarli sulla questione. È comunque stato certificato che sta bene e dunque non ci sono estremi per procedere con un sequestro. Anche perché i proprietari intendono continuare a tenerlo, come ho spiegato più volte agli animalisti. Spiace che la situazione comprenda appostamenti, foto, diffusione di dati sensibili e personali».
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