L'ANALISI
09 Dicembre 2023 - 05:05
CREMA - Il 42% dei cremaschi non paga la principale tassa locale. E non si tratta di evasori, ma di persone che ne hanno pieno diritto, rientrando nella soglia di esenzione dei 18mila euro di reddito e dunque non tenute a versare l’addizionale comunale sull’Irpef. «Per noi, continua a essere una misura di protezione importante delle fasce più deboli della popolazione», sottolinea l’assessora al Bilancio, Cinzia Fontana. E in numeri assoluti, sono esonerati quasi 11mila residenti su 25.665. Il numero più alto di esenti viene registrato tra i lavoratori dipendenti, con 5.606 su 13.897. Seguono i pensionati, con 3.878 su 9.230, con una percentuale lievemente più alta, che arriva al 42%.
Ma è la quasi totalità delle persone disoccupate e dei soggetti svantaggiati, ovviamente, a beneficiare del paracadute fiscale previsto dall’amministrazione cittadina. Nella statistica fornita dagli uffici di piazza del Duomo, vengono ricompresi nella categoria «altro». Ed è il 92% di questi 462 residenti a non pagare l’addizionale. Un po’ a sorpresa, il 40% di esenzione viene registrato tra i titolari di imprese. Sono oltre un centinaio, infatti, quelli che non superano il reddito di 18mila euro annui e dunque rientrano nella fascia protetta. Nonostante la scelta di continuare a tenere maglie larghe per quanto riguarda le esenzioni, anche per l’anno prossimo, in municipio, prevedono numeri in crescita per le entrate derivanti proprio dalle imposte locali.
Il gettito dell’Imu, che nel 2023 era stimata in 10.111.310 euro, salirà infatti a 10.416.310, dunque con un incremento superiore al 3%, pari a 305mila euro. Mentre gli introiti dovuti all’addizionale Irpef, invece, passeranno da 4.200.363 euro a 4.433.088. Un più 133mila euro, anch’esso pari al 3%. «Anche l’anno prossimo, le due voci fondamentali dei nostri tributi locali aumenteranno come gettito: una tendenza che si conferma da alcuni anni, sia per l’incremento del numero dei contribuenti, sia per il fatto che i cremaschi siano puntuali nei versamenti», aggiunge l’assessore Fontana. Ciò non toglie che vi sia una parte di evasione che vada comunque recuperata.
E la lotta a chi non rispetta le norme, a tutto discapito della comunità intera, sarà ancora al centro dell’azione amministrativa 2024. «Naturalmente, anche nel corso dell’anno 2024, proseguirà l’azione intrapresa e l’intenzione è di potenziarla ulteriormente nel campo del recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale, relativamente ai tributi locali. Interventi che riteniamo doverosi e imprescindibili, per criteri di equità, giustizia e legalità — conclude la delegata ai conti municipali — consideriamo oltretutto, che l’indicatore di capacità di riscossione di un Comune è oggi, ancor più che in passato, variabile essenziale per la stabilità dei bilanci, anche per il ruolo del Fondo crediti di dubbia esigibilità, che prevede l’accantonamento obbligatorio di una quota dell’avanzo di amministrazione, a fronte di possibili rischi derivanti da mancati incassi da imposte, tasse e tariffe dei servizi».
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