L'ANALISI
06 Dicembre 2023 - 05:05
CREMA - Un rallentamento cominciato in primavera e che, negli ultimi mesi, ha assunto le proporzioni di un’autentica frenata. Il mercato immobiliare in città, con particolare riferimento alle nuove costruzioni, da cui derivano gli oneri di urbanizzazione per il Comune, sta risentendo della crisi del settore edilizio a livello nazionale. Causata anche dagli alti tassi di interesse sui mutui e dalla conseguente flessione delle compravendite e dei cantieri. E non ci vanno di mezzo solo gli operatori del settore edilizio con tutta la filiera, ma pure gli enti locali. A Crema, ad esempio, quest’anno si supererà di poco il milione di euro di introiti dagli oneri, un incasso poco meno che dimezzato, rispetto alle previsioni del bilancio 2023, che parlavano di 1,8 milioni di euro.
Inevitabile che ciò abbia conseguenze sulla tenuta dei conti pubblici e sulle possibili programmazioni di investimenti, costringendo l’amministrazione a politiche più parsimoniose. E sarà così anche nel 2024. Nel nuovo previsionale, in fase di approvazione — il consiglio per la presentazione si è tenuto nei giorni scorsi, il 19 ci sarà quello per il dibattito e il 21 la votazione — la stima di introiti per i prossimi 12 mesi è stata ridotta a 1,5 milioni di euro. Della cifra, i tre quinti, ovvero 900mila euro, verranno destinati a mantenere l’equilibrio dei conti pubblici e solo gli altri 600mila saranno impegnati per le opere.
«C’è una flessione che si sta registrando sugli investimenti in costruzioni, soprattutto rispetto al mercato immobiliare residenziale — sottolinea l’assessora al Bilancio Cinzia Fontana —: inevitabile che questa situazione abbia un netto impatto sugli oneri di urbanizzazione, in deciso calo rispetto all’andamento degli anni precedenti. Il tutto avviene mentre, dall’altra parte, registriamo costanti aumenti dei costi del personale e dei servizi a carico del Comune, spese che risentiranno anche l’anno prossimo dell’inflazione. Ci sono dei segnali di riduzione del costo della vita, ma lo stesso rimarrà comunque elevato nel 2024. Proprio l’inflazione, con l’aggiunta dei tassi di interesse alti, frena la sottoscrizione dei mutui, non dimentichiamo anche il venir meno di alcuni incentivi fiscali».
Come contraltare, da tempo il Comune ha messo in atto tattiche rivolte al risparmio di risorse. Ad esempio analizzando i contratti delle forniture, con una verifica puntuale dei consumi. Sono state potenziate le procedure di controllo delle utenze, in collaborazione con il servizio manutenzioni dell’area tecnica. Vengono verificati e comparati i costi, per valutare le azioni da promuovere per un ulteriore efficientamento della spesa. «L’importanza di queste operazioni — aggiunge Fontana — si è resa evidente nel corso del 2023 e proseguirà anche nel 2024, in quanto siamo ormai in un periodo di forti e inaspettate fluttuazioni, per quanto riguarda sia le forniture energetiche, sia per il relativi costi di approvvigionamento a esse collegate».
Da segnalare infine che ci sono i tributi locali, a cominciare dall’Imu e dall’addizionale comunale Irpef, che fanno registrare un incremento di introiti. «Ciò è dovuto anche all’aumento del numero dei contribuenti — conclude il vicesindaco —: infine, per far pareggiare il bilancio 2024, dovremo destinare 900mila euro di entrate degli oneri di urbanizzazione a questa finalità, mentre altri 600mila euro saranno indirizzati sugli investimenti. Ma dagli oneri prevediamo, complessivamente, non più di 1,5 milioni di entrata».
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