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Ricerca sui linfomi: l'ospedale Maggiore nel gotha di Fil

Nella rete dei 150 centri di studio, grazie anche alla donazione della famiglia di una paziente scomparsa

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

07 Dicembre 2023 - 17:13

Ricerca sui linfomi: l'ospedale Maggiore nel gotha di Fil

L’équipe della Ematologia dell’ospedale, con i vertici del Maggiore e i familiari di Tomasina Vagni nella sala conferenze della direzione generale dell'Asst Crema

CREMA - Il Maggiore è entrato a far parte della rete che abbraccia 150 centri, dai nosocomi alle Rsa, sino alle strutture a carattere scientifico, della Fil, ossia la Fondazione italiana linfomi. Merito anche della donazione della famiglia di Tomasina Vagni, deceduta a causa di un linfoma. Così l’Asst diventa un punto di riferimento nazionale per la diagnosi e le terapie per la cura della patologia. L’obiettivo della Fondazione, infatti, è di costituire la base scientifica, organizzativa e legale attraverso la creazione di una linea comune e condivisa tra tutti i centri italiani impegnati nello studio in questo settore.

Realizza progetti con lo scopo di migliorare la capacità di ricerca e assistenza in questo campo, per ridurre il cosiddetto fenomeno della migrazione sanitaria. Il Maggiore, che ha ricevuto mille euro dai donatori, potrà ospitare anche iniziative formative per il personale sanitario, poi far conoscere il problema a pazienti, parenti e alle persone interessate.

Per fare un esempio, la Fondazione promuove studi clinici definiti di fase II, che valutano propriamente l’attività del farmaco sull’organismo, i possibili effetti terapeutici, la dose-risposta e il profilo rischio-beneficio. Ciò permette di studiare l’efficacia di una terapia e le tossicità del farmaco su un piccolo numero di pazienti (in genere da 10 a 60) con la stessa malattia e caratteristiche cliniche simili ben descritte nel protocollo. L’importanza di questi studi per i pazienti affetti da linfoma consiste nella possibilità di accedere a terapie innovative.

«Siamo fieri di questo risultato — sottolinea l’ematologo Alessandro Inzoli — nella nostra realtà realizziamo ogni anno 25 nuove diagnosi ed è per noi importante poter aderire a protocolli di ricerca clinica in rete, per studiare i diversi sottotipi di linfomi e mappare quelli rari». I mille euro, consentono di sostenere le spese di iscrizione per due annualità. Oggi, alla direzione generale dell’Asst sono intervenuti il figlio di Tomasina Cristian Gipponi, il marito Giuseppe, la sorella Rita e la nipote Giovanna Pavesi. Con loro anche Paola Brambini, già presidente dell’associazione Donna sempre e il sindaco di Ripalta Guerina Luca Guerini. «Ricordiamo con affetto Tomasina — ha evidenziato Guerini — sempre attiva per impegni civici, nel mondo dell’associazionismo, pronta a dare aiuto agli altri, nonostante abbia incontrato nella sua vita la malattia. Lei da viva avrebbe fatto questa donazione e allora, eccoci qui».

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