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IL REPORT

Disturbi alimentari duplicati negli ultimi 4 anni, insorgenza sempre più precoce

Ats lancia l’allarme. Nel dopo Covid casi aumentati soprattutto tra i giovani. In provincia seguiti 218 pazienti

Giacomo Guglielmone

Email:

gguglielmone@laprovinciacr.it

07 Dicembre 2023 - 17:07

Disturbi alimentari duplicati negli ultimi 4 anni, insorgenza sempre più precoce

L'intervento del dg di Ats, Salvatore Mannino e, in collegamento, l’assessore regionale Bertolaso

CREMONA - Nel periodo post-pandemico, nelle province di Cremona e Mantova si è registrato un aumento di casi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) con un’insorgenza sempre più precoce a carico delle fasce più giovani della popolazione; è quanto emerso durante il Convegno ‘Piano dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in Ats della Val Padana: dalla diagnosi precoce alla presa in carico’, organizzato dall’Ats nei giorni scorsi presso la Camera di Commercio a Cremona. L’evento - rivolto ai professionisti sociosanitari del territorio, ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Famiglia - aveva l’obiettivo di approfondire, attraverso la partecipazione di esperti, la tematica dei Dna e del loro trattamento e di illustrare il piano locale con le azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione, programmate da Ats e dalle Asst in raccordo con le associazioni del territorio.


Al convegno - aperto con un video messaggio dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso e dal direttore generale di Ats, Salvatore Mannino - sono state illustrate da Vanna Poli, funzionario Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, le azioni del Piano Biennale Regionale sui Dna e la loro declinazione sul territorio nelle unità di offerta presenti e nella rete che, a partire dalla Costituzione di un Tavolo Tecnico partecipato, si sta consolidando (dottoressa Amelia Anghinoni). Nello specifico, Laura Rubagotti, dirigente del servizio Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali di Ats, ha descritto le attività di sensibilizzazione e informazione rivolte ai setting scuola, luoghi di lavoro e comunità.

Il pubblico presente al convegno che ha avuto luogo in Camera di Commercio

Fondamentale è stata l’analisi del contesto epidemiologico presentata da Marco Villa, direttore dell’Osservatorio Epidemiologico e del servizio Sistemi Informativi e Controllo Direzionale Ats Val Padana che ha permesso di comprendere la dimensione del problema. In particolare, è stato evidenziato come in Italia i nuovi casi di Dna siano più che raddoppiati negli ultimi tre anni e decuplicati in 20 anni (dai 300 mila del 2000 ai tre milioni di oggi); inoltre, la fascia di esordio della malattia è anticipata rispetto al passato, coinvolgendo i ragazzi tra i 15 e i 19 anni con casi anche di età inferiore ai 10 anni. Nel 2022 nel territorio di Ats erano presenti 467 casi, 249 dei quali a Mantova (53%) e 218 a Cremona (47%); per 175 pazienti si trattava di nuovi casi, con prima diagnosi in corso d’anno.


«Si tratta di una patologia che colpisce prevalentemente le donne e i giovani, dal momento che l’83% dei nuovi casi è di sesso femminile e la fascia d’età 15-19 anni rappresenta il 30% di tutti i pazienti – ha spiegato Villa -. Dalla nostra analisi emerge, inoltre, che quattro casi su dieci non hanno avuto contatti con le strutture del Servizio Sanitario Nazionale anche se, di questi, il 39% assume farmaci. Per un caso su quattro la prima diagnosi è avvenuta in Pronto soccorso, quasi la metà dei nuovi casi ha altri accessi al Pronto soccorso nell’anno successivo alla diagnosi. Quasi due terzi dei casi trattati nel 2021, nel 2022 non ha avuto contatti con strutture del Sistema sanitario nazionale e, di questi, il 32% continua ad assumere farmaci. Si può, pertanto, ipotizzare che la domanda di assistenza da noi rilevata rappresenti solo una parte del bisogno presente nella nostra Ats».

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