Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL CASO

Bacecchi, 350 firme sulla lettera: «Ridateci il nostro preside»

Personale e i genitori del Crema 2 inviano la petizione all’Ufficio scolastico regionale, Pirellone e parlamentari

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

07 Dicembre 2023 - 15:26

Messo in pensione via mail: «Da stasera non è più preside»

Pietro Bacecchi e l'istituto Crema Due

CREMA - «Rivogliamo il nostro preside». Si potrebbe riassumere così la lunga lettera corredata da 350 firme che il personale, docente e non, dell’istituto comprensivo Crema Due, i genitori degli alunni e il consiglio d’istituto hanno inviato all’Ufficio scolastico regionale, ai parlamentari del territorio e al presidente di Regione Attilio Fontana. Ma anche all’assessore lombardo all’Istruzione Simona Tironi e ai consiglieri regionali Riccardo Vitari, Matteo Piloni e Marcello Ventura. Oltre che alle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali. L’argomento: il pensionamento forzato, dalla sera alla mattina, del dirigente scolastico Pietro Bacecchi, alla guida dell’istituto da 18 anni.

Al preside era stesso concesso il «trattenimento in servizio» per un altro anno, nonostante avesse raggiunto l’età della pensione. «Tutto questo — scrivono — è accaduto a novembre, ad anno scolastico iniziato, con un’immensità di progetti avviati e soprattutto senza un umano ed eticamente corretto preavviso. Senza tenere in alcuna considerazione il suo curriculum, il fatto che fosse presente a scuola dodici ore al giorno, che le sue ferie, ogni anno, fossero ridotte alla sola settimana di Ferragosto. E che, in quarant’anni di servizio in ruolo, abbia fatto registrare un solo giorno di assenza per malattia».


La problematica ha peraltro coinvolto anche altri presidi e istituti della Lombardia, con la conseguenza di mettere in crisi l’intero sistema di istruzione regionale. «Ciò che ci lascia perplessi — aggiungono personale e genitori — è l’indifferenza con cui certi provvedimenti vengano attuati, senza tener conto delle dinamiche pedagogiche e didattiche, strettamente legate ai processi educativi degli alunni. Programmare un intero anno scolastico richiede, infatti, ore innumerevoli di intenso lavoro di pianificazione, nel quale un dirigente in continuità è protagonista necessario e non facilmente prescindibile. In ogni plesso sono in corso progetti, in alcuni casi unici sul piano nazionale — viene spiegato — in altri internazionalmente mirati, promossi da Bacecchi stesso. In questo momento subiranno un rallentamento, se non una battuta d’arresto».

Dopo le lamentele e lo stupore, ecco le richieste: «Pretendiamo chiarezza, per un dirigente che ha dato alla scuola e alla città tutto se stesso, paradigma militante del merito, a cui il ministero vuole con forza ancorarsi. Ci auguriamo che quanto deciso possa essere riconsiderato con tutti gli strumenti giuridici possibili, primo fra tutti l’attivazione della procedura del visto con riserva, nell’ottica della continuità e dell’importanza che la presenza di Bacecchi riveste sotto un profilo pedagogico, didattico, relazionale ed etico». Dal canto suo, il dirigente mandato in pensione ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, ma non sembra manifestare grandi speranze di tornare al proprio posto: «L’Ufficio scolastico regionale ancora non si è mosso. Ormai è passato un mese e più il tempo passa e più le speranze, inevitabilmente, diminuiscono».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400