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APPELLO ALL'AIFA

Cardiopatici in allarme, farmaci salvavita introvabili

Il caso Nadololo e Mexiletina. Pazienti preoccupati. Il primario Inama: «Telefonate continue in reparto»

La Provincia Redazione

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06 Dicembre 2023 - 08:52

Cardiopatici, farmaci salvavita introvabili

Giuseppe Inama e Andrea Macchiavelli

CREMONA - I pazienti cardiopatici sono in allarme: il Nadololo e la Mexiletina — farmaci antiaritmici salvavita — non si trovano più nelle farmacie. E chiedono all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) un intervento urgente. «In reparto, le telefonate sono continue e giustamente assillanti», dice il professor Giuseppe Inama, primario dell’Unità operativa di Cardiologia alle Figlie di San Camillo. In una nota, l’Aifa ha comunicato che a causa di problemi produttivi, il Nadololo 80 mg in compresse è carente e distribuito in maniera contingentata fino all’1 gennaio 2024; dal 2 gennaio all’8 marzo 2024 il medicinale sarà totalmente carente. Per quanto riguarda la Mexiletina, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze non la produce più. «Noi abbiamo indirizzato i pazienti a farmacie private di Pavia e Reggio Emilia che realizzano il farmaco galenico a costi però non indifferenti e non mutuabili», spiega Inama, che sollecita l’Aifa «a reperire questi farmaci salva-vita».

Per Andrea Machiavelli, direttore delle farmacie Asst, «quando, come in questi due casi, si tratta di farmaci per terapie salvavita che non hanno alternative terapeutiche prontamente disponibili, il problema si amplifica ed è difficile da gestire, ricadendo su di un incremento di spesa dei pazienti che devono ricorrere alle preparazioni galeniche o all’acquisto all’estero a loro carico, con notevole rincaro rispetto ai prodotti abitualmente disponibili». Machiavelli precisa: «La distribuzione diretta di Nadololo e Mexiletina in compresse assicurata dalle farmacie ospedaliere di Asst, riguarda esclusivamente i pazienti assistiti per l’indicazione ‘Prevenzione delle aritmie in pazienti (in età pediatrica e adulta) affetti da Sindrome del QT lungo (LQTS) e alla luce delle nota Aifa ci siamo adoperati per tempo all’approvvigionamento per la copertura terapeutica dei pazienti da noi seguiti».

Ma «è evidente che con le quantità faticosamente recuperate, non siamo in grado di fare fronte alle necessità che dovessero insorgere da parte dei pazienti che normalmente si rivolgono alle farmacie per l’acquisto del farmaco per le indicazioni rimborsate normalmente dal Ssn». Anche per Machiavelli Aifa dovrebbe risolvere il problema, «perché indirizzare i pazienti alle farmacie ospedaliere crea false aspettative: le carenze sul territorio nazionale sono le medesime anche per i nostri canali e l’effetto di distribuire il poco farmaco presente nei nostri magazzini non sarebbe sufficiente a risolvere il problema dei pazienti territoriali, mentre porterebbe inevitabilmente a privare del farmaco anche i pazienti da noi assistiti».

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