L'ANALISI
02 Dicembre 2023 - 05:30
Un render che mostra come sarà il nuovo ospedale di Cremona progettato da Mario Cucinella e dal suo staff: un’opera avveniristica che unisce attenzione alla cura e all’ambiente
CREMONA - Il riconoscimento di Dea di secondo livello è imminente e stando ai bene informati potrebbe andare in giunta all’inizio della prossima settimana. Forse già lunedì. Di sicuro, l’ufficio Welfare di Regione Lombardia è al lavoro per assicurare all’ospedale di Cremona lo stesso riconoscimento deliberato il 2 ottobre scorso per il Poma di Mantova. Pur non sbilanciandosi sulla tempistica, a confermare la svolta attesa è il governatore stesso, Attilio Fontana: «Stiamo lavorando per eliminare alcuni aspetti formali che devono ancora essere risolti – premette – e fare in modo che, presto, l’ospedale di Cremona possa essere trasformato in Dea di secondo livello. È solo una questione di tempo, ma a breve potremo dare una risposta positiva».
Si tratta di una novità cruciale, che dà senso all’operazione del nuovo ospedale. Il Dipartimento emergenza urgenza accettazione di secondo livello prevede infatti una serie di servizi aggiuntivi, alcuni oggetto di ridimensionamento in questi anni. Permetterà dunque di rafforzare la posizione di Cremona nel sistema sanitario regionale, come richiesto da mesi in consiglio regionale anche dai consiglieri del Partito Democratico. Se Cremona attualmente non è molto appetibile per i medici, inoltre, la nuova struttura sarà invece un importante punto di attrazione per nuove professionalità.
Ma cosa significa concretamente essere classificarti Dea di secondo livello? L’ospedale che può contare su quella classificazione esegue tutti gli interventi previsti nell’ospedale già sede di Dea di primo livello ma è ospita anche discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse, effettua oltre agli interventi già previsti anche le funzioni di accettazione in emergenza-urgenza per il trattamento delle patologie acute ad elevata complessità, in particolare per quanto attiene alle alte specialità o alle specialità che fanno riferimento a centri regionali o sovraregionali (Centro ustioni, Centro trapianti, Unità spinali, Cardiochirurgia, Neurochirurgia).
In occasione della presentazione del nuovo ospedale, l’altro ieri, Fontana ha spiegato che «considerare le esigenze dei professionisti sanitari, delle tecnologie in continua evoluzione, dei malati e dei loro familiari, dei pazienti pediatrici con le loro specificità e racchiudere questi aspetti, talvolta contrastanti, in edifici ben inseriti nell’architettura e nel paesaggio, ricchi di storia come nel nostro Paese, rappresenta una sfida audace che un grande concorso di progettazione può aiutare a vincere con successo».
Per queste ragioni «non posso che apprezzare il percorso intrapreso dall’Asst di Cremona – ha aggiunto – per aver scelto di coinvolgere le eccellenze dell’architettura internazionale per progettare un ospedale moderno, efficiente, efficace, sostenibile e integrato con il territorio. Ma suscita soddisfazione anche il tempo relativamente breve che è stato necessario per giungere a questo risultato. Un risultato eccellente nella nostra Italia, a volte stritolata nelle lungaggini amministrative».
Dopo l’evento al Museo del Violino, ieri nell’Aula Magna Carutti il progetto del nuovo ospedale è stato presentato ai dipendenti dell’Asst. Ad illustrarlo lo staff dell’unità operativa diretto da Maurizio Bracchi e composto da Greta Cogorno, Elena Zanibelli, Valentina Araldi e Donato Trioni. Come specificato dallo stesso architetto Cucinella durante la premiazione, il suo team ha voluto proporre un nuovo modello di tipologia ospedaliera, caratterizzato da una visione olistica della salute e del benessere della persona, in stretta connessione con i sistemi territoriali e la rete sanitaria assistenziale.
«Il progetto del nuovo ospedale si svilupperà insieme a chi fa parte di questa realtà e all’evoluzione dei percorsi di cura», ha affermato il direttore generale dell’Asst Giuseppe Rossi, che con il direttore sanitario Rosario Canino, il direttore socio-sanitario Paola Mosa e il direttore amministrativo Gianluca Bracchi ha condotto l’incontro. «La presentazione è pensata per tutti i dipendenti: siamo all’inizio di un percorso innovativo, in cui ogni professionista che lavora in questo ospedale e sul territorio avrà un ruolo decisivo».
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