L'ANALISI
IL PROGETTO VINCITORE. LE DICHIARAZIONI
30 Novembre 2023 - 18:36
CREMONA - Nella platea dell’auditorium dell'MdV autorità civili, religiose e militari, sindaci del distretto di Cremona e da una rappresentanza dei sindaci del distretto casalasco. Hanno partecipato anche i rappresentanti degli ordini professionali, delle associazioni di categoria e del terzo settore. Presenti i vertici dell’Asst di Cremona, i direttori delle unità operative e dei servizi ospedalieri e territoriali; lo staff della "MCA" che ha curato il progetto; i delegati dei progettisti concorrenti e i componenti delle commissioni giudicatrici che hanno seguito la preselezione e la selezione finale del concorso.
Presidente di regione Lombardia
«L’ospedale è una casa dell’uomo» affermava Le Corbusier quando studiava complessità e importanza del principale luogo di diagnosi e terapia. Dal comprendere la profondità di questa affermazione nasce la consapevolezza della difficoltà della progettazione di un Nuovo Ospedale. Considerare le esigenze dei professionisti sanitari, delle tecnologie in continua evoluzione, dei pazienti e dei loro familiari, dei pazienti pediatrici con le loro specificità ed esigenze e racchiudere questi aspetti, talvolta contrastanti, in edifici ben inseriti nell’architettura e nel paesaggio - ricchi di storia come nel nostro paese - rappresenta una sfida audace che un concorso di progettazione internazionale può aiutare a vincere con successo.
Per questo motivo non posso che apprezzare il percorso intrapreso dalla Asst di Cremona che ha scelto di coinvolgere le eccellenze dell’architettura internazionale per progettare un ospedale moderno, efficiente, efficace, sostenibile e ben inserito nel contesto storico e paesaggistico presente. La notevole risposta di cinque fra i più grandi studi al mondo testimonia l’interesse che ancora suscita la progettazione nel contesto italiano con la bellezza del suo patrimonio culturale e architettonico.
Ma suscita soddisfazione anche il tempo relativamente breve che è stato necessario per giungere a questi risultati, un risultato eccellente nel nostro paese a volte stritolato nelle lungaggini amministrative.
Questa pubblicazione rimane a testimonianza delle capacità della pubblica amministrazione della nostra regione di produrre risultati di grande qualità in tempi congrui e a vantaggio dell’intera collettività, capace di comprendere come l’unità di intenti delle varie amministrazioni regionale, provinciale e comunale riesca a realizzare valore pubblico per il benessere della cittadinanza tutta.
Direttore generale Welfare - Regione Lombardia
Il progetto Nuovo Ospedale di Cremona fa parte di un piano più esteso di interventi di riqualificazione della rete sanitaria lombarda che, attraverso l’impiego di risorse statali e regionali, persegue lo scopo di migliorarne la funzionalità e l’efficienza. Soprattutto per rispondere alle moderne esigenze di diagnosi e cura dei cittadini.
Nello specifico, il concorso internazionale di progettazione, che ha visto la partecipazione di alcuni studi di architettura accreditati a livello mondiale, è l’esito della proficua collaborazione fra la Presidenza, l’Assessorato e la Direzione Generale Welfare, la Giunta regionale, la Direzione strategica dell’Asst di Cremona e le istituzioni locali che hanno offerto il loro sostegno incondizionato.
Di fatto è con la deliberazione regionale n. XI/4385 del 3 marzo 2021 che la realizzazione di un nuovo monoblocco a Cremona è stata inserita negli indirizzi di programmazione per gli investimenti nel periodo 2021-2028, aprendo la strada alla «sostituzione fabbricati non più idonei alla sanità 3.0 (transizione verde e smart) demolizione e ricostruzione in sito».
Il progetto del nuovo ospedale a Cremona, infatti, ha l’ambizione di determinare nuovi standard di qualità e fungere da modello, anche per una auspicata riforma dei requisiti a cui dovranno rispondere gli edifici ospedalieri del futuro, sulla base di principi di evidence based design.
Non a caso, fra gli obiettivi sottesi c’è quello di creare modelli organizzativi che ripensino la relazione «Hub and Spoke», l’integrazione con i servizi territoriali e la medicina di base, mediante l’applicazione di differenti paradigmi digitali e tecnologici. Una struttura sanitaria nuova, inoltre, consente di ottimizzare la logistica a favore della fluidità dei processi organizzativi interni e del comfort, aumentando all’ennesima potenza l’attrattività, perché la cura inizia dal luogo e il vantaggio è sia degli operatori che dei pazienti.
Infine, desidero ringraziare il direttore generale Giuseppe Rossi e la struttura Nuovo Ospedale per il risultato conseguito e l’ottimo lavoro svolto nel rispetto di tempi molto serrati.
Direttore generale Asst Cremona
Cinque proposte di progetto di altissimo livello e un’idea vincente capace di interpretare un futuro che è già cominciato. Questa è l’essenza del concorso internazionale per la progettazione del Nuovo Ospedale di Cremona, lanciato dall’Asst nel marzo di quest’anno e concluso a ottobre.
Una scelta precisa, per certi aspetti fuori dal coro, che trova negli esiti qui pubblicati il primo vero e inequivocabile risultato. Un modo di intendere e guardare le cose per come sono e provare a cambiarle in meglio, giocando d’anticipo rispetto alla trasformazione sociale, socio sanitaria ed economica in atto.
È la stessa Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ad affermare che «L’edilizia sanitaria è la strada maestra» per interagire con il cambiamento profondo dell’era post pandemica. Cremona può dire di aver imparato sulla propria pelle che un ospedale non può essere chiuso e immutabile, ma aperto e flessibile; che sono gli spazi a doversi adattare all’organizzazione e non il contrario come accade oggi.
Il Nuovo Ospedale prende corpo e le sue fondamenta sono gli operatori sanitari che attraverso modelli di collaborazione multidisciplinare, competenze avanzate e alte tecnologie costruiscono ogni giorno percorsi circolari fra specialisti, medici di medicina generale, pediatri, servizi territoriali di prossimità e telemedicina, eleggendo la casa a luogo di cura preferito.
La struttura pensata da Mario Cucinella sarà digitalmente accessibile. Punterà sulla sostenibilità ambientale, sul comfort e sulla funzionalità dei percorsi di emergenza-urgenza, di diagnostica e assistenza. Avrà camere singole con posti letto che, al bisogno, potranno diventare ad alta intensità, superando la logica dei singoli reparti.
Costruire un Nuovo Ospedale non significa risolvere i problemi di un sistema sanitario molto efficiente che d’improvviso si è scoperto vulnerabile, ma creare le migliori condizioni per favorire lo sviluppo di un equilibrio diverso e possibile; per incoraggiare la rinascita di un microcosmo di primaria importanza dove la salute è patrimonio dell’umanità.
Sindaco di Cremona
Il progetto per un Nuovo Ospedale nella nostra città rappresenta un investimento chiave sulla salute dei cittadini e una scelta storica e strategica di rafforzamento della “medicina di comunità”.
L’ospedale attuale presenta forti criticità, ci vogliono troppi soldi e troppo tempo per gli enormi interventi richiesti e non si poteva pensare di andare avanti a deroghe su partite di sicurezza essenziali. Ma soprattutto la pandemia ci ha insegnato che è fondamentale mettere in atto un altro approccio progettuale con strutture pensate in modo differente e più innovativo. Solo con una nuova costruzione questa sfida strategica e vitale poteva e può essere assunta in pieno.
Non solo mura quindi, ma un grande progetto di salute. Il Nuovo Ospedale deve essere dedicato il più possibile agli acuti, con innovazioni tecnologiche e gestionali, e deve essere un Dea di secondo livello, condizione essenziale!
In un’interazione costante con il territorio e con massimo impegno sulla partita della medicina di comunità, su cui già da tempo si sta lavorando con forza. I punti di accesso sociosanitari vanno aumentati e le case di comunità realizzate, come centri di ambulatori e di coordinamento della presa incarico delle persone. Vanno sostenuti i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, figure fondamentali nella medicina di comunità. Ovviamente il tema del personale (infermieri, così come altre professioni) è centrale e servono nuove scelte nazionali e regionali.
L’appropriatezza della risposta va affrontata molto concretamente. Ad esempio, le fragilità degli anziani vanno prese in carico continuando a costruire relazioni intense tra Rsa ed esperienze di domiciliarità, con applicazione di nuove tecnologie e nuove figure professionali, che si stanno già sperimentando per accompagnare la semiautonomia. Gli strumenti sanitari di assistenza domiciliare devono integrarsi con quelli sociali. Chi viene dimesso dall’ospedale deve sempre meglio essere guidato nel rientro a casa. Peso grandissimo occorre continuare a darlo a tutte le azioni di prevenzione. Sono alcune delle linee che a oggi sono già perseguite con forza, ma che la costruzione del Nuovo Ospedale potrà e dovrà aiutare e incentivare.
Presidente Provincia di Cremona
Il Nuovo Ospedale di Cremona, reso possibile grazie a Regione Lombardia, Asst di Cremona, Ats Val Padana e alla sinergia tra Istituzioni locali, rappresenta una opportunità territoriale sia in termini di servizi che di ulteriore salto di qualità della struttura cremonese. Non si tratta solo di un “fabbricato” ma di una realtà complessa al servizio della nostra comunità.
In tale ottica il progetto in questione non è il traguardo, ma un “traguardo”: formazione, personale specializzato, nuove risorse, strumenti sempre più tecnologici e innovativi accompagnano e devono accompagnare questo percorso, anche in un’ottica di medicina territoriale, diffusa e attenta soprattutto ai Comuni più piccoli.
Il tema dei servizi e della specializzazione sono quindi centrali: la stessa epidemia da virus Covid-19 ha evidenziato la necessità di nuovi strumenti operativi al servizio del cittadino, che vanno dall’informazione all’assistenza, dalla cura a tutti gli aspetti collegati all’ambito sociale e dei trasporti.
Nuove patologie hanno varcato il nostro confine e le cronicità incidono sempre più sullo stato di salute della nostra popolazione. Un dato di fatto che richiama gli amministratori e i decisori politici a trovare percorsi strategici che vanno in questa direzione: le cure a domicilio come la telemedicina sono e devono essere le risposte da fornire oggi ai pazienti, oltre a una rete sempre più diffusa di presa in carico e di prestazioni di prossimità, dove pubblico e privato nella sanità, rappresentano un unicum a cui il cittadino si rivolge.
Cremona e il suo territorio diventano così sempre più una eccellenza anche nel campo sanitario e socio-assistenziale, grazie a nuove strutture e servizi chte, rinnovandosi nel tempo, trovano piena cogenza alle attese dei cittadini e delle loro famiglie.
Come detto, questo è solo l’inizio: dallo sviluppo di centri come questo nascono nuove progettualità a sostegno di altri importanti presidi medico-sanitari del territorio, dal Cremasco al Casalasco per garantire vicinanza, territorialità, professionalità e servizi di pronto intervento efficaci e funzionali alla cittadinanza.
Direttore generale Ats Val Padana
La costruzione del Nuovo Ospedale di Cremona rappresenta, per filosofia e modello, un’ambiziosa sfida alla tradizionale concezione delle strutture di ricovero e cura.
Esperti e addetti ai lavori si sono soffermati sugli aspetti ingegneristici e sul ruolo dell’innovazione tecnologica nel migliorare la qualità dell’offerta ospedaliera e ridisegnare i percorsi assistenziali, riposizionandone l’asse - ove appropriato - verso il domicilio più che verso il ricovero, che tuttavia dovrà essere garantito ogni qualvolta necessario. Sono stati ben evidenziati i vantaggi per pazienti, operatori e cittadini, al cui benessere nelle varie fasi del cosiddetto “Patient Journey” sono orientate diverse soluzioni progettuali.
Per quanto riguarda il rapporto con il territorio, gli scenari evolutivi pongono alcune significative sfide di sistema, che il Nuovo Ospedale e più in generale i modelli assistenziali dovranno superare in questo percorso di profonda transizione.
Si dovrà conciliare l’erogazione di prestazioni diagnostiche in telemedicina, con l’umanizzazione quale tratto distintivo nel rapporto con specialisti e medico di famiglia, che rimane figura centrale nella presa in carico.
L’assistenza domiciliare sarà ampliata in un contesto demografico e sociale anch’esso in transizione, nel quale dovrà essere garantita una rete adeguata di supporto ai pazienti anziani e non autosufficienti.
Infine, sarà essenziale un adeguato sincronismo tra l’evoluzione tecnologica e quella normativa, per non vanificare l’applicazione di modelli organizzativi nella presa in carico e nei percorsi diagnostico-terapeutici, con un’imperdonabile perdita in termini di opportunità di salute per i pazienti.
Anche su questi aspetti, a fronte degli scenari previsionali, sono certo che il Nuovo Ospedale e i suoi professionisti sapranno essere all’altezza dei bisogni dei cittadini.
Presidente Ordine architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori provincia di Milano
Il concorso per il nuovo Ospedale di Cremona è stato un esperimento felicemente riuscito, costruito pescando a piene mani all’interno del Codice e delle sue procedure, senza timori e preconcetti.
Un concorso iniziato con una fase palese di raccolta di candidature, da cui ne sono state scelte cinque di altissimo livello. A seguire, una seconda giuria - che non conosceva i nomi dei selezionati in prima fase - ha potuto valutare cinque ottimi progetti con proposte eterogenee e interessanti pervenute da Italia, Austria, Inghilterra e Olanda.
L’idea dell’Asst di Cremona, che era quella di poter ottenere una progettazione architettonica strutturata, innovativa e di altissimo livello, ha portato frutti che noi mettiamo alla base della nostra politica concorsuale.
L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Milano si spende da anni sui concorsi, ritenendo questa procedura la maggior garanzia di trasparenza disponibile, in grado di assicurare opere di qualità. Concorrimi opera ormai da una decina d’anni e dopo ben 77 concorsi siamo davvero confortati dagli ottimi risultati ottenuti.
Ci piace sottolineare che abbiamo partecipazioni internazionali con Paesi di tutto il mondo e che al contempo rimane alta la quota dei giovani concorrenti coinvolti, tanto che l’età media dei vincitori dei concorsi è di 43 anni.
Per noi non esiste il concorso buono per tutte le occasioni, ma ogni iniziativa ha bisogno di determinate caratteristiche per poter consegnare alla collettività un’opera pubblica di qualità.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris