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Pronti oltre 7mila posti di lavoro in provincia, boom nel settore servizi

Da qua a gennaio 2024 il nostro territorio offrirà un numero elevato di contratti. Secondo il report di Unioncamere il tasso d’ingresso cremonese si assesta al 2,9%

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

28 Novembre 2023 - 05:15

Pronti oltre 7mila posti di lavoro in provincia, boom nel settore servizi

CREMONA - Quando si parla di economia familiare e mondo produttivo, il denominatore comune è il lavoro. E secondo l’osservatorio permanente Excelsior di Unioncamere non manca affatto, anzi: in Italia sono 430mila le assunzioni programmate dalle imprese entro la fine del mese e 1,3 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio, con un incremento rispetto allo scorso anno del 12,6%. Un trend che si registra anche nella nostra provincia, dove per questo mese Excelsior ha previsto 2.330 ingressi professionali. Vale a dire quasi 78 assunzioni al giorno e il 40,7% di queste nel settore degli operai specializzati, conduttori di impianti e macchine. Bene anche il settore del commercio e dei servizi, dove è previsto il 26,1% degli ingressi totali.


Ancora più interessante la previsione trimestrale, in base alla quale da qua a gennaio 2024 il nostro territorio potrà offrire ben 7.350 posti di lavoro. Di cui il 54,7% nel settore dei servizi e il 45,3% nell’industria. Il tasso d’ingresso cremonese si assesta al 2,9% ed è di poco al di sotto della media regionale pari al 3,1%. Significa che ogni 100 lavoratori già assunti, a Cremona nei prossimi tre mesi ne potrebbero entrare quasi tre nuovi. A fare meglio sono solo Sondrio con un tasso record del 4,7; Milano con 3,5 e Pavia con 3,3. Fanalino di coda regionale è invece Lecco con 2,4.

Le dieci province italiane con più entrate professionali in termini di valori assoluti a novembre sono Milano (45.590), Roma (39.690), Napoli (19.120), Torino (16.730), Brescia (10.380), Bologna (10.040), Bari (9.840), Firenze (9.430), Bergamo (9.150) e Verona (8.290). Diverso il discorso delle opportunità per i giovani, aspetto che vede sul podio Oristano, Rieti e Vercelli. Ma quali sono le tipologie contrattuali proposte dalle aziende? Ancora una volta l’osservatorio di Unioncamere fa sapere che spiccano i contratti a tempo determinato (52,9%) seguiti dal tempo indeterminato (21,7%). Rispetto a novembre 2022, fortunatamente, i dati mostrano un incremento dei contratti a tempo indeterminato. A novembre dello scorso anno, infatti, rappresentavano il 20,2%.


Confermato anche l’elevato mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che interessa il 48,5% delle assunzioni. Insomma: continuano a mancare candidati. E anche se questa difficoltà di reperimento del personale a novembre risulta leggermente inferiore rispetto al mese precedente (era pari al 51% ad ottobre) è in crescita di 2 punti percentuali rispetto a un anno fa. Secondo Excelsior tra le figure professionali pressoché introvabili ci sono gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (sono difficili da reperire l’80,8% dei profili ricercati); gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (74,5%); i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,9%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (70,8%).

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