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Inclusione scolastica: nella aule 226 alunni certificati

Costi lievitati per il servizio di assistenza per l’autonomia personale: sfiorati i 3 milioni di euro

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Novembre 2023 - 05:25

Minori, servizio di assistenza per l’autonomia personale: costi lievitati

CREMA - Un incremento superiore al 10% in un anno, con i casi di minori che necessitano del servizio di assistenza per l’autonomia personale che sono saliti a 226, contro i 200 del 2022.

Il costo di questa assistenza per la fascia di età che parte già dagli asili nido e arriva sino alle superiori è interamente a carico del Comune e dunque in ultima analisi dei residenti cremaschi.

Quest’anno si è arrivati a sfiorare i tre milioni di euro, il che significano quasi un raddoppio della spesa rispetto al 2021, quando l’investimento era stato di 1,6 milioni di euro, per salire di 500mila euro nel 2022. Evidente che avanti di questo passo le casse comunali non potranno facilmente sostenere ancora a lungo questi aggravi. Un problema gestionale e di ripartizione di risorse non da poco, che si para davanti alla giunta Bergamaschi impegnata in queste settimane nella redazione del bilancio previsionale 2024. L’esplosione dei costi dell’assistenza dedicata ai minori, che assume diverse forme a seconda delle necessità, è un problema comune a tutti gli enti locali, che coinvolge non solo i bilanci del Welfare, ma tutto il conto economico annuale.

«La certificazione precoce rappresenta senza dubbio un vantaggio in un’ottica progettuale – sottolinea l’assessore all’Istruzione Emanuela Nichetti, nella sua relazione al documento unico di programmazione –: consente di investire nel servizio fin dai primissimi anni di vita dell’alunno, anche all’asilo nido, al fine di intercettarne i bisogni e strutturare una risposta integrata affinché la stessa, laddove possibile, decresca nel tempo. Il lavoro sull’autonomia, se iniziato precocemente, comporta senza dubbio un utile investimento in ottica futura: con l’evoluzione del bambino, infatti, l’intervento multidisciplinare (sanitario, sociale, scolastico, educativo) progettato e costruito attorno ai bisogni del singolo ne aumenta le potenzialità e riduce nel tempo la necessità di interventi».

nichetti

L'assessore Emanuela Nichetti

A fronte di ciò, c’è però il problema economico. «Rimane tuttavia un dato in incremento sensibile, come già discusso in più sedi – evidenzia Nichetti –-: se l’avanzare delle modalità di inquadramento diagnostico ha permesso da un lato di intercettare precocemente i bambini fin dall’inizio del percorso educativo, dall’altro questa impone alle amministrazioni pubbliche e alla scuola un modello di Saap che deve sapersi riformulare attorno a questa evidenza. Non è solo un tema di risorse, ma anche un tema di capacità di creare insieme condizioni più vantaggiose per l’alunno, per la famiglia e anche per gli educatori, in un’ottica di collaborazione e costruzione».

Da qui, anni fa, è partita la progettazione di un modello sperimentale differente per due plessi, la primaria Braguti e la scuola dell’infanzia Franceschini.

«Pur nelle fatiche della realizzazione – conclude Nichetti – il modello ha ottenuto risultati incoraggianti, tanto che è divenuto strutturale. Abbiamo la presenza stabile di un’équipe di educatori e un investimento orario. Queste figure, accanto alle ore da dedicare agli alunni, vedono riconosciuto un monte-ore per la programmazione in collaborazione con il personale scolastico».

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