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DOVERA

Avvistato un raro esemplare di ibis eremita

Si tratta di una specie in via di estinzione, ne esistono ancora un migliaio di esemplari. A raccontare l'avvistamento è Roberto Stefanelli, istruttore di volo all'aviosuperficie Jfk

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

23 Novembre 2023 - 05:20

Ibis eremita

L'ibis eremita avvistato a Dovera

DOVERA - Un ibis eremita di Dovera. Una rarità, se si considera che si tratta di una specie in via di estinzione e se si calcola che ne esistono ancora un migliaio di esemplari. A raccontare l'avvistamento e il motivo per cui l’uccello si è avvicinato ai deltaplani è Roberto Stefanelli, istruttore di volo all'aviosuperficie Jfk di via Umberto I. «Qualche mattina fa, i deltaplani a motore della scuola si stavano preparando per una nuova avventura. Mentre i piloti controllavano le attrezzature, uno di loro ha notato qualcosa di insolito nel cielo: un uccello dal piumaggio nero, con un lungo becco ricurvo. Qualcuno ha subito riconosciuto che si trattava di un Ibis eremita».

Una rarità, considerato che in Italia si era estinto nel Medioevo ed è tornato a far parte dell’avifauna migratrice soltanto da pochi anni, grazie al progetto di reintroduzione dell’associazione Waldrappteam. «Credo che l'esemplare sia stato attratto dai deltaplani - spiega Stefanelli - perché in passato, sono stati utilizzati per insegnare le rotte migratorie agli ibis eremita». Il pennuto è poi volato via per tornare il giorno successivo, e il giorno dopo ancora. «Si direbbe che ha iniziato a frequentare la nostra scuola di volo regolarmente - prosegue l'istruttore - e i piloti lo hanno adottato». Dopo qualche giorno, l'ibis è volato via e non è più tornato.

L’istruttore di volo Roberto Stefanelli che ha avvistato l’ibis eremita

«Grazie alla marcatura Gps di cui sono dotati - informa Stefaneli - si è scoperto che l'esemplare si chiama Manfred. È un maschio ed è nato a Überlingen, in Germania, nel 2021. Durante il suo primo anno di vita è partito per la migrazione autunnale insieme agli adulti, ma si è separato da loro a Prato. La destinazione era l’Oasi Laguna di Orbetello nel sud della Toscana, l’area di svernamento comune della popolazione europea di Ibis eremita. Da Prato è poi volato in Svizzera nell’estate del 2022. Dopo pochi mesi si è nuovamente spostato a sud delle Alpi, ma è sempre rimasto nella zona di Crema». Dai dati del centro di ripopolamento tedesco si è scoperto che Manfred non è solo nel Cremasco.

«Con lui ci sono anche Marianne e Odie, gli altri due Ibis eremita osservati in questi giorni a Dovera dai piloti della scuola di volo. La migrazione di questa specie è guidata dall’uomo. Le madri adottive degli Ibis eremita a bordo dei paramotore insegnano infatti agli uccelli la rotta migratoria partendo dal luogo dove nascono fino al quartiere invernale comune alla popolazione europea». All’inizio del progetto di reintroduzione degli ibis ermita è stato sviluppato un metodo innovativo per condurre uccelli lungo la loro migrazione. Questo prevede che vengano prelevati dai nidi nei primi giorni di vita e cresciuti da genitori adottivi umani perché sviluppino un attaccamento con loro. I genitori umani insegnano agli uccelli a volare e poi li conducono fino al luogo dove sverneranno. Questi uccelli, una volta genitori, insegneranno a loro volta alla prole il percorso di migrazione. Cosí questa seconda generazione di Ibis eremita sará completamente selvatica.

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