L'ANALISI
BASSA PIACENTINA: LA VISITA
22 Novembre 2023 - 08:48
Le camere sepolcrali scoperte nella basilica di San Lorenzo Martire a Monticelli
MONTICELLI D'ONGINA - Le camere sepolcrali scoperte durante i lavori di ristrutturazione della basilica di San Lorenzo Martire, disposte lungo le navate e davanti all’altare, sono state mostrate per la prima volta al pubblico. Un centinaio, nei giorni scorsi, coloro che hanno accettato l’invito di Soprintendenza e Diocesi di Fidenza: ad accogliere i visitatori è stato in primis il responsabile unico del procedimento, architetto Cristian Prati, che ha spiegato come i restauri finanziati dal Ministero per i Beni culturali (spesa totale di circa 2,3 milioni) potranno riprendere a gennaio una volta ultimati gli ultimi accertamenti sulla straordinaria scoperta. Una volta terminate repertazioni e analisi, infatti, si potrà procedere con la posa di nuova pavimentazione pur tutelando e conservando quel che c’è al di sotto. Eventualmente, per assicurare la possibilità di altre indagini future, verrà mantenuta una sorta di ‘botola’.
La direttrice dei lavori, architetto Emanuela Rossi, ha invece ricordato la storia della basilica partendo dalla sua costruzione, che risale al 1471 per volere del vescovo di Lodi Carlo Pallavicino, anche signore di Monticelli. All’interno delle tombe, dunque, dovrebbero esserci defunti a partire da quel periodo e fino all’editto di Saint-Cloud (1804), che ha previsto la realizzazione di cimiteri al di fuori delle mura cittadine e tutti uguali, per eliminare le discriminazioni fra morti. Paolo Villani, progettista architettonico, ha precisato che i lavori eseguiti nella basilica in tempi diversi hanno creato diverse stratificazioni in grado di appesantire la struttura originaria: proprio questo ha provocato, nel corso dei secoli, assestamenti e fessurazioni che oggi rendono necessario l’intervento di riqualificazione e adeguamento sismico. Maria Giovanna Cremona, professionista incaricata delle indagini archeologiche, si è soffermata su questa prima fase dell’intervento: ha previsto proprio la rimozione del pavimento, prima dello stop legato al ritrovamento delle tombe.
A entrare nel merito della scoperta, infine, è stata Paola Mazzieri, funzionaria della Soprintendenza. «Rinvenimenti come questo ci raccontano, fra le altre cose, come le persone venissero sepolte seguendo una rigorosa gerarchia sociale – ha spiegato –: più il defunto era importante e più era tumulato vicino all’altare». Al di sotto delle chiese, in particolare, venivano tumulati benestanti e pellegrini. Al momento nessuna camera sepolcrale è stata aperta, si procederà nei prossimi giorni: saranno prelevate alcune ossa, anche per eventuali analisi sul dna, e saranno cercati reperti come rosari o crocifissi. Desta interesse, in particolare, la tomba presente di fronte all’altare: diversa rispetto alle altre per forma, grandezza e materiale di realizzazione. Chi è stato tumulato al suo interno? I resti della maggior parte dei signori Pallavicino sono già stati ritrovati in passato (gli ultimi poco più di un anno fa in un’altra chiesa, quella di Cortemaggiore) ma non si escludono colpi di scena.
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