L'ANALISI
07 Novembre 2023 - 19:22
MONTICELLI - Una ventina di camere sepolcrali, disposte lungo la navata e le cappelle, sono venute alla luce durante le operazioni di scavo volte alla rimozione dell’antica pavimentazione della basilica di San Lorenzo Martire. Questa la ragione dello stop ai lavori da 1,3 milioni di euro, imposto dalla Soprintendenza di Parma e Piacenza ad inizio estate. Dopo avere mantenuto a lungo il riserbo sulla straordinaria scoperta, proprio la Soprintendenza ha ora svelato il mistero. Le tombe da diverse settimane sono oggetto di approfondimenti archeologici e saranno al centro di un sopralluogo, aperto al pubblico, nel pomeriggio di sabato 18 novembre.
Saranno presenti gli architetti Christian Prati ed Emanuela Rossi, seguirà la relazione della funzionaria Paola Mazzieri, affiancata dal progettista architettonico Paolo Villani che sta seguendo il piano di ristrutturazione della basilica per conto della parrocchia. Infine, interverrà Maria Giovanna Cremona, professionista incaricata delle indagini archeologiche volte a datare e descrivere le camere sepolcrali. Considerata la datazione dell’edificio religioso, dovrebbero risalire al periodo compreso fra 1400 e 1500.
Durante l’incontro ci si soffermerà anche sulle trasformazioni dell’edificio, sui danni subiti in seguito agli eventi sismici e sul progetto di consolidamento in corso, che si è attualmente fermato alle parti fondali proprio a causa del ritrovamento. Infine, si parlerà delle sepolture nel periodo storico coevo alla basilica sino all’editto di Saint-Cloud (stabilì che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine e che fossero tutte uguali per eliminare le discriminazioni fra morti).
Nel frattempo è inevitabile ricordare che il cantiere, seppure attualmente fermo, sta comportando la chiusura della basilica. Che potrebbe protrarsi per altri due anni. La somma di questa prima fase del progetto come noto proviene per 883mila dal ministero ai Beni culturali e per 440mila dalla Cei. Da cronoprogramma nel 2024 dovrebbe partire anche il secondo stralcio (da 900mila euro) che riguarderà arcate e volte, dove sono evidenti le crepe lasciate dal sisma del 2012. Infine il terzo stralcio, da 800mila euro, che riguarderà tetti e facciata.
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