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Api. Trionfo lombardo per il miele cremonese

Rosa d’oro a Rivaroli di Torre de’ Picenardi: «Grande soddisfazione». Argento a Merigo di Piadena Drizzona

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

20 Novembre 2023 - 10:43

Api. Trionfo lombardo per il miele cremonese

Gianfranco Rivaroli e Michele Merigo

TORRE DE' PICENARDI - Ancora risultati ragguardevoli per gli apicoltori della zona, certificati dalla premiazione di ‘Mieli di Lombardia 2023 - Concorso regionale per la selezione dei migliori mieli della Lombardia’ che sabato pomeriggio si è tenuta al Teatro del villaggio operaio di Crespi d’Adda. L’Apicoltura Rivaroli di Gianfranco Rivaroli di Torre de’ Picenardi ha vinto una Rosa d’oro, il massimo riconoscimento, per il suo miele di tiglio prodotto a Casalmaggiore, e una Rosa d’argento per il suo miele di melata prodotto a San Daniele Po. Da segnalare che anche Michele Merigo di Piadena Drizzona ha conquistato una Rosa d’argento con una novità, il miele di castagno, prodotto a Caino, in provincia di Brescia. Lo scorso anno Rivaroli, apicoltore per hobby, aveva conquistato la Rosa d’oro per il suo miele di rododendro e di erba medica, ma si era aggiudicato anche due Rose d’Argento per il miele di acacia e un’altra Rosa d’argento per il millefiori di alta montagna delle Alpi. Merigo invece nel 2022 aveva fatto il bis con il suo miele di acacia, che gli era valso una Rosa d’argento come nel 2021.

Molto soddisfatto Rivaroli che però spiega come sia «purtroppo sempre più difficile produrre miele, un po’ per il cambiamento climatico con l’aumento delle temperature e la siccità, un po’ per le modifiche intervenute in agricoltura. Basti dire che il miele che oggi si produce con 200 arnie vent’anni fa si produceva con 50». Come ha sempre detto, a Rivaroli interessa non la quantità, ma la qualità e la varietà. Il torrigiano ha arnie «in Toscana, nella zona di Pontremoli, nel parco dell’Adamello, lungo il Po, tra Maniva e Crocedomini, a Genova». Un po’ ovunque per differenziare, sperimentare, cercare nuove strade. «Ed è interessante vedere come il miele di erica che ad esempio si produce in Toscana sia diverso da quello che si produce in Liguria. I risultati, pur con la stessa pianta, cambiano: penso ad esempio al tarassaco che c’è a Piadena e a quello che si trova nel Cremasco».

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