L'ANALISI
19 Novembre 2023 - 05:05
Riccardo Crotti, Renato Zaghini, Stefano Berni e Roberto Biloni
CREMONA - Grana: un successo tutto italiano (e cremonese) che sta facendo innamorare sempre di più il mondo, dalle coste del Mediterraneo a quelle dell’Oceano pacifico. Renato Zaghini e Stefano Berni, rispettivamente presidente e direttore generale del Consorzio di Tutela, possono stappare lo champagne, o meglio ‘spaccare la forma’: «Il momento è assolutamente positivo – commentano – e segna un aumento nei consumi che conferma il trend espansivo. La grande crescita? Abbiamo conquistato Spagna e Svezia. La costante? La Germania che da sola vale il 25% dell’export. Il futuro? Cominciano a fruttare gli investimenti in Cina e piacciamo tanto al Giappone, alla Corea e al Vietnam».
Come sta il Grana? O, più precisamente, quanto vale oggi? Presto detto: «Il fatturato al consumo attualmente è di oltre tre miliardi e 300 milioni di euro – chiarisce il dg Berni – con un miliardo e 750 milioni che arrivano dall’export. La positività della situazione, comunque, non è confermata soltanto dai dati sulle vendite, ma anche e soprattutto da una costante qualitativa e di autorevolezza. Il Grana Padano, infatti – precisa – continua a essere la destinazione più remunerativa per i produttori di latte omogeneo che, in Italia, costituiscono l’80% della produzione e il 90% nel mercato franco-tedesco, nostro partner di riferimento».
Questo spiega anche perché il Grana Padano e la storica ed eccellente produzione di latte cremonese siano legati a doppio filo. E, come detto, il futuro guarda a Oriente: «Abbiamo ‘aggredito’ il mercato asiatico con investimenti in Cina già oltre dieci anni fa. Ma i tempi – rivela – non erano probabilmente maturi. Adesso, invece, le proiezioni sono decisamente incoraggianti. Soprattutto quelle giapponesi. Potremmo dire che l’Asia è entrata in un momento di ‘maturità’ del mercato e sicuramente sarà un obiettivo per crescita dei consumi».
Entusiasta anche il presidente: «Senza enfasi – dice infatti Zaghini – penso sia giusto ammettere la nostra gratificazione nell’ammirare i risultati, che sono merito, certo, dell’ottimo marketing e di chi ci rappresenta nel mondo, ma soprattutto dei nostri associati». Per Zaghini, i produttori lattiero-caseari, anche cremonesi, sono alfieri della cultura lavorativa italiana: «Abbiamo associati straordinari. Non sono quelli che ‘dicono sì’ e poi si girano dall’altra parte. Il Grana Padano richiede altissimi livelli di qualità e controllo auto-imposto e tutti lo rispettano, pur nella libertà di gestione delle proprie aziende. Cosa significano allora questi dati? Che funziona il prodotto, che il mercato e il mondo se ne accorgono. E non possiamo che esserne felici e orgogliosi».
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