L'ANALISI
16 Novembre 2023 - 18:14
CREMA - Sono 21 gli edifici comunali individuati per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, necessari alla realizzazione della comunità energetica rinnovabile in città. A quello da subito previsto, alla ex università di via Bramante, si sono aggiunti altri «siti». In particolare alcuni impianti sportivi e la quasi totalità delle scuole. Gli impianti avranno una potenza stimata, variabile da 1.100 kwp a 18. «Le adesioni di privati e piccole e medie imprese alle Cer in città — spiega Bruno Garatti, amministratore delegato della partecipata Consorzio.It, impegnata nell’operazione — sono già 500 e quasi mille quelle sul territorio».
Per quanto concerne l’impianto principale individuato, in via Bramante, sono partiti i lavori per il rifacimento del tetto dello stabile. «Vorremmo attivare le Cer già il prossimo anno — prosegue Garatti — ma tutto dipende dai decreti attuativi, che stiamo ancora aspettando. La parte propedeutica alla costituzione, comunque, è terminata. Attendiamo il via libera dal ministero». In un convegno tenutosi la scorsa settimana, l’ad di Consorzio.It ha illustrato caratteristiche e vantaggi delle realtà che verranno costituite: «La comunità è una configurazione di persone, aziende e enti che si uniscono, tramite una adesione volontaria, in un soggetto giuridico, con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia elettrica rinnovabile attraverso uno o più impianti di produzione».
L’amministratore ha spiegato i benefici a più livelli che si potranno ottenere: «A livello di ambiente, l’energia elettrica deve provenire solo da fonti rinnovabili senza generare emissioni di anidride carbonica in atmosfera. A livello sociale, la Cer consente di ridurre la povertà energetica per soggetti fragili e di generare valore sul territorio, a disposizione per specifici progetti, grazie alla redistribuzione dei ricavi derivanti dagli incentivi previsti per la condivisione. E sul versante economico, infine, l’autoconsumo individuale e l’incentivo sull’energia condivisa permette di ridurre i costi delle bollette dei consumatori e di valorizzare maggiormente quanto prodotto». Sul territorio dell’Area omogenea cremasca sono già 15 i Comuni, oltre a Crema, che hanno dato la loro adesione, individuato gli edifici, in totale quasi 90, destinati ad ospitare i pannelli fotovoltaici.
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