L'ANALISI
16 Novembre 2023 - 05:04
CREMA - Mandato in pensione dal pomeriggio alla sera, con una mail dell’Ufficio scolastico regionale. «Non succede nemmeno agli sguatteri, senza preavviso». Pietro Bacecchi non è più il dirigente scolastico dell’Ic Crema Due. Il suo «trattenimento in servizio», concessogli su sua richiesta per l’anno scolastico in corso, è stato revocato dalla Corte dei conti. Al suo posto, è già stato nominato come reggente Attilio Maccoppi, dirigente del Comprensivo Crema Uno. A comunicare la notizia, ieri pomeriggio all’oratorio di Ombriano, è stato lo stesso Bacecchi, 67 anni, alla presenza di una settantina tra personale docente, non docente e genitori degli alunni. Molti dei quali in lacrime.
«In teoria sarei potuto andare in pensione il primo settembre 2022, ma la normativa concede il trattenimento in servizio per un massimo di tre anni. Il primo mi è stato concesso e anche il secondo, che era iniziato da due mesi e mezzo. Ufficio scolastico regionale e ministero hanno dato l’okay. Il magistrato della Corte dei conti, invece, ha rigettato la richiesta mia e quella di altri 16 dirigenti della Lombardia, nonostante avessi fornito tutta la documentazione integrativa, che mi era stata richiesta». L’inatteso provvedimento mette a rischio 17 istituti. «Si rischia la paralisi — ha aggiunto Bacecchi, a più riprese applaudito in sala — senza rispetto per il personale e per gli alunni».
Il dirigente pensionato promette battaglia: «Si stanno muovendo i sindacati nazionali e l’associazione dei presidi. Ho parlato con un funzionario del ministero e ho interpellato dei legali, per avere l’accesso agli atti e conoscere le motivazioni. Intanto, non ho più un ufficio che mi mandi avanti la pratica per la pensione e rischio di attenderla per mesi». Nonostante gli attestati di solidarietà (i docenti sarebbero anche pronti allo sciopero), Bacecchi prova tanta amarezza: «Sono entrato in ruolo nel 1984 e da allora ho fatto un solo giorno di malattia. A scuola ci stavo dalle 8.30 alle 20.30, facendo cinque giorni di ferie l’anno. Avrei voluto fare il liceo musicale per avere il primo istituto in Italia, con continuità musicale dal nido alle superiori. Mi hanno bloccato. Se premiare il merito, come vuole il ministero, è questo... Allora meglio emigrare».
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