L'ANALISI
15 Novembre 2023 - 05:05
Il rondò del Family inizia la ciclabile venendo da Soresina: il cartello indica il progetto
CASALMORANO/SORESINA - Oltre 800mila euro, già investiti da Milano e Cremona, per realizzare il sogno dei ciclisti che dall’anno prossimo, finalmente, potranno raggiungere Soresina a colpi di pedali, partendo da Casalmorano. «Si tratta di un’opera fondamentale, che amplia una rete di percorso sostenibile e che facilita il collegamento fra due realtà importanti – commenta il responsabile alla Viabilità e Infrastrutture Matteo Gorlani –. Abbiamo fatto tutto il possibile affinché possa essere un nuovo servizio a beneficio delle rispettive cittadinanze».
Dopo il progetto definitivo, approvato ormai due anni fa, si è proceduto con gli espropri, segnati da lunghi ma collaborativi colloqui. Il cantiere si sarebbe dovuto aprire già nella primavera del 2022 ma, poi, l’onda lunga del Covid e le conseguenze hanno fatto slittare la posa delle transenne, ora finalmente arrivate.
Alla fine i costi sono aumentati, arrivando a 825mila euro e 110 mila euro li ha messi corso Vittorio Emanuele II. Il Pirellone quel che mancava e serviva. Già da agosto si è spianata la strada, a settembre si è entrati nel clou.
«Contiamo di concludere già nel periodo invernale – chiosa Gorlani – ma tutto, naturalmente, dipende dalla clemenza del tempo».
Il collegamento ciclabile tra la città del Genala e Casalmorano, comunque, non è la prima manovra d’avvicinamento e di ‘comunione’ fra i due municipi che, anzi, da poco condividono anche una rete idrica. La proposta, come per la ciclabile, è arrivata dal Comune di Casalmorano, il cui centro abitato dista appena tre chilometri e mezzo da quello di Soresina. Le due periferie, invece, sono separate da non più di due migliaia di metri. Proprio qui, esattamente dove è in fase di realizzazione anche la ciclabile per rendere il transito fra i due paesi sempre più green, è stato nei mesi scorsi inaugurato il collegamento fra i due sistemi. La rete casalmoranese, ormai vetusta, è stata dismessa per far spazio a un allacciamento al sistema soresinese più al passo coi tempi.
E collegare il «piccolo al grande» anziché ricominciare il lavoro daccapo, mantenendo l’indipendenza delle reti è una pratica diventata ormai modello. E, a conti fatti, funziona molto bene. Non è infatti la prima volta che Padania interviene in tal senso.
Il precedente a Soncino, riguardo al caso di Isengo. La frazione della città murata, per l’appunto, per quanto minuscola (circa 150 anime) era dotata di un pozzo e di una rete propria. Esaurito e ormai antiquato, il sistema è stato connesso a quello del capoluogo sotto la rocca sforzesca. Un lavoro impegnativo, sia in termini di costi che di tempistiche, tanto quanto se non superiore a quello di Soresina e Casalmorano.
Lo stesso discorso vale per la ciclopedonale. Come per Fiesco e Castelleone, anche per i casalmoranesi ‘allacciarsi’ alla realtà vicina più grande non può che portare giovamento.
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