L'ANALISI
VIADANA. LA STRAGE DEL 2003
14 Novembre 2023 - 05:05
Fabio Merlino
VIADANA - «Ringrazio coloro che hanno organizzato questa giornata e tutti i partecipanti, in particolare gli studenti. Da 20 anni le nostre battaglie mirano a ricordare gli eroi di Nassiriya, che hanno sacrificato la vita perché noi, oggi, potessimo provare a limitare il terrorismo, che è un male in tutto il mondo»: sono le parole di Fabio Merlino, cariche di commozione, pronunciate ieri mattina durante la cerimonia al cimitero del capoluogo in memoria del padre Filippo, sottotenente dei carabinieri che perse la vita nell’attentato in Iraq del 12 novembre 2003.
Ma alla commozione si aggiunge anche la frustrazione perché dopo due decadi, al sottotenente Merlino e agli altri carabinieri non è stata ancora conferita la medaglia d’oro al valor militare. «Un’onorificenza che ci fu promessa dagli esponenti di governo di quel tempo», ha avuto modo di ricordare Fabio in un post sui social, pubblicato poche ore prima della cerimonia. «Le risposte che abbiamo ricevuto sono sempre state vaghe, diverse e variopinte. A oggi non abbiamo, quindi, una reale motivazione, eppure basterebbe che il Presidente della Repubblica assegnasse con ‘Motu Proprio’ questa onorificenza perché, tenendo fede al giuramento fatto, quegli eroi hanno perso la vita rimanendo a fare il proprio dovere nonostante vi fossero diversi avvertimenti totalmente ignorati dai superiori».
Alla celebrazione hanno preso parte il colonnello Vincenzo Di Stefano, comandante provinciale dell’Arma, il maggiore Giovanni Martufi, comandante della Compagnia di Viadana, il questore Giannina Riotta, il vicario prefetto Giorgio Spezzaferri, il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta e quello di Bozzolo Giuseppe Torchio, rappresentanti dell’esercito, della guardia di finanza e delle associazioni dei combattenti. Presenti anche gli studenti della classe 5C delle elementari di Cogozzo e della 3D della media Parazzi.
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