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CREMONA

FdI, per la Segreteria provinciale c'è chi punta su Ancorotti

Una quota crescente di militanti e tesserati ritiene che lo scontro tra Ventura e Foggetti finisca senza vincitori né vinti. Il fronte della ‘terza via’ sarebbe il pressing sul senatore

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

11 Novembre 2023 - 05:00

FdI, per la Segreteria provinciale c'è chi punta su Ancorotti

Il coordinatore Stefano Foggetti, il senatore Renato Ancorotti e il consigliere regionale Marcello Ventura

CREMONA - La guerra di successione in casa FdI potrebbe riservare un colpo di scena: mentre la ‘vecchia guardia’ capitanata da Stefano Foggetti e la ‘nouvelle vague’ guidata da Marcello Ventura restano schierate su opposte posizioni, si fa largo una nuova corrente unionista propensa a una soluzione di sintesi. Una quota crescente di militanti e tesserati, infatti, teme che lo scontro fratricida tra foggettiani e venturiani sia destinato a prolungarsi senza vincitori né vinti: meglio, dunque, mandare in archivio al più presto la guerra di logoramento e puntare su un nome... a sorpresa.

Il fronte della ‘terza via’, secondo rumors che crescono di intensità di ora in ora, sarebbe in pressing su Renato Ancorotti: il senatore e capitano d’industria sarebbe già stato esplicitamente invitato a sfilarsi i panni da paciere per accettare la candidatura a coordinatore provinciale del partito. Ancorotti, fino ad ora, ha ricoperto un ruolo da mediatore: più volte, infatti, ha cercato di ricucire lo strappo tra le due anime di Fratelli d’Italia, nel tentativo di riportare il sereno nel cielo meloniano. Prima ha usato le buone maniere, poi ha alzato la voce.

Al momento, però, la frattura sembra tutt’altro che ricomposta: Foggetti, da un lato, e Ventura, dall’altro, portano avanti le rispettive manovre a fari (più o meno) spenti con la ferma ambizione di impugnare il joystick della ormai imminente partita elettorale. Le riunioni di spogliatoio, di qua e di là dalla barricata, proseguono con strategia quasi carbonara. E benché entrambi i contendenti possano contare su folte schiere di fedelissimi, all’interno del partito c’è chi non nasconde più l’insofferenza. Che si somma a una certa apprensione: la definizione della leadership territoriale è questione urgente. Tanto più che il congresso che dovrà necessariamente ridisegnare la governance di FdI in provincia non ha ancora una data ufficiale.

Di certo, i giochi dovranno essere fatti per l’inizio di dicembre. E il tempo scorre veloce. Ecco perché l’investitura di Ancorotti si affranca dal rango di semplice suggestione per assumere i tratti di ipotesi concreta. Lui, il magnate della cosmesi che siede a Palazzo Madama, non si sbottona: si mantiene sulla linea di galleggiamento della diplomazia, ostenta un atteggiamento fiducioso e dichiara che «la dialettica interna al partito è portatrice sana di una trasformazione orientata all’equilibrio e alla responsabilità» nel comune interesse di «arrivare alla sfida elettorale forti di una rinnovata coesione». Insomma: tra l’ala che fa capo a Foggetti e quella che si specchia in Ventura «sarà in ogni caso Fratelli d’Italia a vincere».

E se gli si chiede di una sua potenziale candidatura a coordinatore provinciale, Ancorotti si limita a dire: «Tra gli impegni da senatore e quelli da imprenditore, sono già sufficientemente indaffarato». E su questo punto, di certo, Ancorotti dice il vero: se sarà lui il leader designato, non si potrà certo ricorrere al proverbiale ‘tra i due litiganti...’. Perché per Ancorotti non sarebbe una goduria assumersi l’incarico di guida cremonese. Semmai un sacrificio, per non dire una sconfitta. Ma Fratelli d’Italia ha bisogno di un leader. E subito.

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