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CREMONA E SPORT

Piscina, le canottieri rilanciano: ora Forus apre, ma a metà

La contesa e le polemiche sugli spazi acqua chiesti dalle società al centro del confronto. La responsabile dell’impianto: «Contratto chiaro: così garantiamo nuoto libero a tutti». Fabris: «Non percorribile una struttura coperta privata»

Fulvio Stumpo

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redazione@laprovinciacr.it

10 Novembre 2023 - 08:46

Piscina, le canottieri rilanciano: ora Forus apre, ma a metà

CREMONA - I rappresentanti delle società sportive, i referenti del gestore della piscina e l’amministrazione comunale a confronto: faccia a faccia ieri in Sala Quadri e occhi puntati su una gestione non di rado complicata, animata anche negli ultimi giorni da polemiche e proteste. Innescate, nello specifico, dalla semplice richiesta di maggiori spazi nuoto avanzata dalle canottieri per poter far nuotare i propri atleti. Proprio quell’istanza, di fatto, è diventata una sorta di caso politico, ingarbugliato dai termini del contratto di gestione, fitto di clausole e burocrazia. Quasi filosofia della gestione pubblica, passando anche dal ruolo sociologico che società sportive e canottieri hanno a Cremona. O che dovrebbero avere.

Così si è sviluppata la commissione Politiche alla Persona (anche sport) con all’ordine del giorno la vicenda piscina, che in questi giorni ha surriscaldato i rapporti tra l’assessore allo Sport, Luca Zanacchi, e le società sportive in merito alla decisione, presa dal gestore Forus, di tagliare lo spazio acqua e gli orari alle società sportive.

In piedi è rimasta solo questa questione, visto che i problemi tecnici — temperatura della vasca, docce e ventilazione — sono stati risolti, grazie anche all’intervento dell’assessore e dei suoi uffici.

Per la pulizia degli ambienti la responsabile della piscina per Forus, Gaia Corbani, ha chiesto maggiore collaborazione agli stessi utenti, che non sempre, a suo dire, si comportano in modo esemplare.

La commissione si è aperta con i ringraziamenti e i saluti agli intervenuti del presidente Riccardo Merli, che ha spiegato come la riunione fosse stata chiesta appositamente da Zanacchi per fare il punto della situazione. Tra i banchi i rappresentanti delle canottieri, delle società sportive, dei gruppi agonistici del triathlon, dello sport per chi ha delle disabilità. Sul banco della presidenza, oltre a Zanacchi, la dirigente del settore, Tania Secchi, la direttrice della piscina Corbani e due alti dirigenti di Forus.

L’assessore ha spiegato come tante criticità siano state superate: «Il monitoraggio è continuo, quasi giornaliero» ha garantito. Poi è entrato nella questione degli spazi e subito la discussione si è animata. Ad aprire gli interventi è stato il presidente della Flora (e di Assocanottieri) Pierangelo Fabris, che ha chiesto con quali criteri la sua società ha avuto un taglio del 54% degli spazi acqua. Sulla stessa lunghezza d’onda Fabio Fedeli, della Bissolati, che ha rincarato la dose spiegando come i suoi atleti si debbano «ammassare nelle corsie disponibili, quando l’altra metà della piscina, destinata alle attività di Forus, è sempre vuota. I miei allenatori hanno fatto anche le foto», ha detto Fedeli.

Anche gli altri intervenuti — Massimo Ghezzi, Ilaria Iazzi e Marco Zoppi — hanno rimarcato questa circostanza, a loro dire «incomprensibile».

consiglio

Dirigenti di Forus e amministratori


Ma sia l’assessore Zanacchi che i dirigenti di Forus hanno chiarito che il contratto prevede che la società possa fruire di spazi per le sue iniziative. E a chi chiedeva, pur non mettendo in discussione questo diritto, di fornire numeri sulla fruizione del nuoto libero, la direttrice ha spiegato che ancora i cremonesi (non iscritti alle società) non saprebbero che adesso nella piscina comunale possono nuotare: «Hanno spazi e orari che la rende accessibile».

A chiedere spiegazioni anche la consigliera Maria Vittoria Ceraso, che difendendo le società ha chiesto ai dirigenti di Forus in quale altre città hanno una realtà come Cremona, dove le canottieri e le società sportive sono parte viva e integrante.

«Obiettivo meritevole», ha definito la posizione di Forus riguardo alla restituzione di spazi natatori ai cittadini che non sono iscritti alle società il consigliere Lapo Pasquetti.

pubblico

I partecipanti all'incontro nel Salone dei Quadri


Il risultato dell’incontro? Forse un clima più disteso, con tanti chiarimenti e apertura di Forus a rivedere alcune questioni. La società, però, è rimasta ferma sul suo diritto (legittimo) di fare business.

FABRIS: "IMPIANTO COPERTO PRIVATO, OPZIONE NON PERCORRIBILE"

«Il problema non è costruire una piscina coperta, il problema è gestirla. E in questo momento sarebbe davvero impossibile». Non usa mezzi termini Pierangelo Fabris, presidente di Assocanottieri e della Flora, nel rispondere alla domanda ‘perché le canottieri e le società sportive non si costruiscono una vasca coperta per le loro esigenze?’. Una piscina privata, in sostanza: se ne parla da tanto, almeno da 20 anni, ma non si è mai arrivati alla conclusione.

«Sì, se ne è parlato più volte. Vado a memoria: mi sembra che il San Zeno fosse perfino disponibile a metterci il terreno, ma poi sono emerse una quantità di problematiche, la principale è la gestione. Costruirla non sarebbe un problema: a Cremona esistono cinque canottieri e tre centri sportivi e con un mutuo un impianto lo si costruisce. Ma poi come fai a gestirlo? Chi regolamenta i flussi? Con quali criteri si suddividono le spese di gestione? I soci degli ‘azionisti’ dovrebbero pagare il biglietto d’ingresso oltre alla quota annuale? E poi c’è l’usura dell’impianto: quanto ci costerebbero le manutenzioni, gli aggiustamenti, la spesa corrente? Mi sembra un’operazione poco convincente, anche perché se il Comune di Cremona si libera dell’impianto dandolo in gestione a un privato significa che non è conveniente».

E anche sull’eventuale business che invece Forus vorrebbe fare, il presidente di Assocanottieri ha una posizione ben precisa: «Il gestore può contare su un contributo comunale di 233 milioni di euro, noi su nulla. E poi credo che il vero business per la piscina comunale sia d’estate, quando noi, invece, in estate di una piscina coperta non sapremmo cosa farcene. No, credo proprio che costruire una piscina coperta delle canottieri e delle società sportive non sia una buona idea, soprattutto in momenti come questi».

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