L'ANALISI
LA STORIA. «RICOMINCIO DA ME»
09 Novembre 2023 - 10:21
Stefano Manfredi
CREMONA - «Fino a tre anni fa mi occupavo soltanto di problemi, oggi lavoro immerso tra le cose che più mi piacciono»: Stefano Manfredi, 54 anni, all’alba della pandemia ha scelto di troncare con il passato abbandonando il posto da dipendente per scommettere su se stesso. Dopo ventidue anni consecutivi nella stessa azienda e una progressione di carriera più che soddisfacente, il cremonese ha detto addio al ruolo di responsabile della sicurezza alimentare di una nota catena di ristorazione. E ha aperto un negozio ispirato alla sua passione: il Giappone. Da funzionario a commerciante in un amen. Senza batter ciglio.
Quella di Manfredi è una storia professionale esemplare nel quadro della Great resignation che sta ridisegnando le dinamiche del mercato del lavoro: «Ho consegnato la lettera di dimissioni senza avere un’idea precisa di futuro — racconta —. Sapevo soltanto che quel lavoro, a cui ho dedicato una fetta consistente della mia esistenza, mi stava allontanando sempre di più da ciò che davvero conta nella vita».
Nel cuore il peso dell’infinità di chilometri percorsi su e giù per lo Stivale, nella mente l’idea di ricominciare da se stesso. Così è stato. «Mi sono lasciato alle spalle tutto senza rimpianti — spiega Manfredi —. L’emergenza pandemica è servita a convalidare le mie convinzioni, per me è stata una sorta di acceleratore, nonostante la stasi obbligata di quei mesi terribili».
Ed è proprio nel buio del Covid che si è accesa la luce: «Dopo qualche lavoretto saltuario, ho condiviso con mia moglie e i miei due figli il progetto di aprire un negozio, nel cuore della mia città, dedicato alla bellezza della cultura giapponese — dice —. Ad aprile 2021 ho inaugurato Japanology: lo scrigno della mia passione». Perché Manfredi è letteralmente innamorato del Paese del Sol Levante sin dall’infanzia: «La scintilla è scoccata grazie ai cartoni animati — ricorda —. Erano gli anni dell’avvento dei robot sul piccolo schermo, adoravo Goldrake e Gundam. Poi ho visitato più volte il Giappone, restando incantato dalla straordinaria ricchezza del patrimonio culturale nipponico».
In due anni e mezzo Japanology è cresciuto e ha persino cambiato sede, da corso Vacchelli a via XX Settembre: «Qui vendo oggetti d’artigianato, bambole, gioielli, maschere, ceramiche, capi d’abbigliamento, incensi, ma anche tè, sakè e liquori rigorosamente giapponesi — spiega il negoziante —. Sono alla costante ricerca di produzioni artigianali particolari per proporre un repertorio originale, di qualità, non omologato».
La partenza è stata spumeggiante: «L’amore per il Giappone coinvolge tante persone anche a Cremona, perciò non è stato difficile attirare l’attenzione di una clientela che, oggi, è ormai fidelizzata — dichiara Manfredi —. Nei mesi recenti, complicati per l’intero settore commerciale, ho sofferto di un certo calo degli affari, ma lo zoccolo duro degli acquirenti continua a darmi soddisfazioni. Oggi la mia esistenza è molto più tranquilla. Più felice».
La gioia, per Manfredi, si è accesa a Oriente: il disco rosso del Sol Levante ha incendiato il passato illuminando la strada del futuro. «Japanalogy è una scelta che rifarei ad occhi chiusi — dice l’uomo che ha cambiato vita in modo radicale —. Mi fa stare bene e mi consente di trascorrere più tempo con la mia famiglia».
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