L'ANALISI
09 Novembre 2023 - 05:15
SOSPIRO - Una donazione importante alla grande famiglia di Fondazione Sospiro e una targa in ricordo dei fratelli Volpi che, qui, hanno vissuto gran parte della loro vita. Una storia molto particolare, e che, in mezzo a tanto dolore, ha un lieto fine con un bel gesto di solidarietà. Clementina, Vincenzo ed Enrico Volpi sono tre di sette fratelli originari dell’appennino parmense; fin da piccoli mostrano qualche deficit sensoriale e caratteriale e vengono affidati alle cure della sorella Iginia. Quando questa si sposa, non può più prendersene cura.
I tre fratelli vengono così ricoverati nell’istituto di Sospiro. Siamo nel secondo dopoguerra e da allora di questi tre fratelli si perdono le tracce, non si hanno più notizie, nessuno si cura di loro, tranne gli operatori di Fondazione Sospiro. Solo nell’estate del 2021 Elisa Rozzi, nipote di nonna Iginia, ricostruisce casualmente l’albero genealogico della propria famiglia consultando archivi e facendo ricerche per mesi e arriva a scoprire che questi tre zii, di cui si avevano solo ricordi confusi e frammentari, avevano vissuto il resto della loro vita a Sospiro, in quello che all’epoca era l’istituto ospedaliero.
Non solo, la ricerca le fa conoscere cugini sparsi un po’ per l’Italia ed in particolare Laura Volpi, nipote di un altro fratello, Giovanni, trasferitosi nella provincia di Cuneo. Elisa, dopo tante ricerche, arriva a Sospiro non solo per vedere il luogo dove gli zii erano stati accolti, ma per avere altre informazioni. Qui, tra carte, dati clinici e fotografie scopre che c’è un conto corrente intestato alla zia Clementina e che nel tempo è stata accumulata una cifra cospicua. Elisa, d’accordo con Laura, non ha dubbi. Quella cifra deve essere lasciata a chi si è preso cura di Clementina, Vincenzo ed Enrico dando loro quell’amore e quell’affetto che, dalla famiglia d’origine, non avevano mai avuto. Gran parte della cifra — si tratta di alcune decine di migliaia di euro (intorno ai 50mila euro, pare, ma sulla cifra esatta vige lo stretto riserbo) — , è stata dunque devoluta a Fondazione Sospiro e verrà utilizzata per il progetto del Centro Nazionale Autismo.
Ieri la cerimonia di intitolazione ai fratelli Volpi del nucleo femminile del dipartimento delle disabilità di Fondazione, dove ha vissuto in particolare Clementina fino alla sue morte, nel 2012. «Questa è una storia di dolore e abbandono dalla quale nonna Iginia aveva voluto proteggermi – ha spiegato Elisa molto commossa – ma sapevo che il suo cruccio è sempre stato quello di non aver avuto più notizie dei suoi fratelli. Aver saputo che hanno vissuto tra queste mura, amati e ben voluti grazie all’affetto di tutti gli operatori, ai quali va il nostro ringraziamento più grande, mi ha riempito il cuore. Destinare parte della cifra che casualmente abbiamo trovato ci è sembrato un atto davvero naturale e doveroso».
Concorde anche la cugina Laura. «Venire qui per la prima volta mi ha dato un senso di pace. Ho sempre immaginato la sofferenza che questi tre zii hanno potuto provare nell’abbandono, poi ho capito che hanno ricevuto tanto amore e sono stati felici. È un cerchio che si chiude nel migliore dei modi».
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