L'ANALISI
08 Novembre 2023 - 05:15
CREMONA - Il recupero dell’ex chiesa di San Francesco è più vicino grazie all’accordo di partenariato che vede coinvolti Comune di Cremona, Università degli studi di Pavia e Soprintendenza archeologica Belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi. L’intesa, approvata dalla giunta, prevede che grazie al contributo di Regione Lombardia venga concretizzato il riutilizzo dell’edificio in chiave giovanile: diventerà uno spazio destinato alle produzioni culturali, ai laboratori, alle prove per gruppi musicali, all’aggregazione, allo studio e al co-working.
«Il recupero rientra nel progetto ‘Giovani in centro’ – spiega il vice sindaco Andrea Virgilio – che comprende tutta l’area circostante fra cui l’ex ospedale di via Radaelli, la cittadella dei servizi alla persona e il parco del vecchio passeggio, ma anche gli edifici che oggi ospitano il nido San Francesco, la scuola infanzia Martini e la secondaria Campi, oltre a piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII. Vogliamo dedicare il tutto ad attività culturali e sociali che coinvolgano in particolare i giovani. Si tratta di interventi già finanziati e per quanto riguarda l’ex chiesa di San Francesco viene ora avviato un gruppo di progetto, dopo il sopralluogo dei mesi scorsi».
Complessivamente il piano di restyling dell’intero comparto prevede un esborso di 17 milioni di euro e il Comune sarà ente capofila, come previsto dal protocollo appena siglato, occupandosi degli aspetti più concreti che precedono i lavori. Nello specifico si occuperà delle fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione degli interventi di recupero del bene culturale. Coordinerà le azioni di progetto, accertando il contributo di sua spettanza e curandone la rendicontazione, acquisendo i documenti dai soggetti partecipanti al progetto e l’erogazione delle somme agli stessi.
L’Università, che ha intrapreso studi indipendenti di carattere storico, artistico e architettonico del complesso di San Francesco, approfondirà invece le fasi di costruzione e trasformazione della fabbrica. La Soprintendenza, ufficio preposto alla tutela del bene culturale oggetto di intervento, considerata la centralità di quest’ultimo nel contesto urbano di riferimento e più in generale nel panorama della città di Cremona, nonché il suo stato di conservazione, «è interessata a offrire un contributo attivo nel processo di conoscenza e recupero del bene culturale – si legge sul documento –, anche attraverso la richiesta di possibili ulteriori finanziamenti dal Ministero della Cultura, volti allo studio e restauro del bene stesso».
A livello pratico, una volta espletate le procedure e avviato il cantiere si interverrà sulla struttura portante, sull’organizzazione degli spazi interni e sugli impianti, coniugando il rispetto dei caratteri architettonici dell’edificio con la sostenibilità ambientale ed energetica. Virgilio precisa però che non sarà recuperato l’ultimo piano. L’ex chiesa di San Francesco è un edificio di particolare pregio storico e architettonico che risale alla seconda metà del XIII secolo e fa parte dunque di un complesso più ampio: insieme all’area di via Radaelli, infatti, ha ospitato l’ospedale di Cremona (ospedale di Santa Maria della Pietà) fino al 1971. L’edificio ha subìto nel tempo continue trasformazioni e ampliamenti e oggi è dismesso, tranne una piccola porzione.
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