L'ANALISI
03 Novembre 2023 - 18:23
Una delle inquiline del condominio di via Rossi Martini
CREMA - Continua a piovere e nel condominio di via Rossi Martini 6A, nel quartiere Sabbioni, di proprietà dell’Aler, restano aperti gli ombrelli.
Nei giorni di pioggia, infatti, nei due appartamenti al terzo e ultimo piano della palazzina, l’acqua piovana passa dal tetto, filtra nel soffitto e cade in casa, ma anche sul pianerottolo. A fare la segnalazione alla nostra redazione era stata lunedì la signora Francesca Bertesago, che abita nell’edificio. Aveva lamentato il fatto che le ripetute telefonate all’Aler da parte sua e degli altri inquilini erano rimaste senza risposta. L
unedì c’erano bacinelle e secchi ovunque negli appartamenti al terzo piano per raccogliere l’acqua che filtrava dal soffitto.
Della questione si è interessato il consigliere regionale Matteo Piloni: «Ho mandato una nota all’Aler per segnalare il problema e per chiedere un intervento sulle case popolari di via Rossi Martini, che sono di sua proprietà. Mi è stato detto che entro la prossima settimana interverranno».
Nei giorni scorsi, i rappresentanti del Comitato inquilini case pubbliche di Crema, Pinuccia Gipponi, Cecilia Pedrinazzi, Enrico Fardella, Stelio Locatelli e Mario Lottaroli, hanno incontrato gli inquilini dei condomini delle vie Pagliari e D’Andrea a Ombriano, come avevano fatto con quelli dei quartieri di San Bernardino e di Santa Maria.
Anche in quest’ultima occasione sono stati riscontrati i problemi presenti nei caseggiati degli altri quartieri: infiltrazioni d’acqua dai tetti, serramenti delle finestre da sostituire, tapparelle devastate dalla grandinata di fine luglio da sostituire e impianti elettrici ormai obsoleti. La situazione è dunque generalizzata.
«Gli inquilini intervenuti ai tre incontri – spiega il Comitato – hanno riferito di aver segnalato più e più volte all’Aler i problemi, ricevendo rassicurazioni generiche, cui, però, non hanno fatto seguito gli interventi promessi. Ci sono stati qua e là, degli interventi di manutenzione, ma assolutamente insufficienti rispetto ai problemi presenti in appartamenti costruiti 45-50 anni fa. Tra gli inquilini c’è amarezza e anche rabbia nei confronti dell’Aler per non aver saputo attrezzarsi per ristrutturare i caseggiati ricorrendo ai benefici fiscali del Superbonus 110%».
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